mercoledì 11 aprile 2018

Recensione: La scatola dei bottoni di Gwendy, di Stephen King e Richard Chizmar

Titolo: La scatola dei bottoni di Gwendy
Titolo originale: Gwendy's button box
Autori: Stephen King e Richard Chizmar
Editore: Sperlin&Kupfer
Pagine: 240
Link per l'acquisto QUI

La trama: Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.


La recensione

Ammetto che ho scoperto dell'esistenza di questo libro per puro caso. Vado però fiero del fatto che appena sono andato in libreria me lo sono preso al volo. King non si lascia sullo scaffale. Eccomi quindi prendere tra le mani questo libro di King assieme a Chizmar.

La storia è quella di Gwendy, una ragazzina alle prese con un corpo che non sente suo. Si sente grassa e per questo motivo corre ogni mattina alla Scoglio del Suicidio. Deve dimagrire per stare bene con se stessa. Deve farlo per potersi accettare e affrontare al meglio i giorni a scuola sempre più difficili.
Un bel giorno però sente che lassù, su quello scoglio a picco sul mare non è sola. Con lei c'è un uomo con un nero cappello che le fa un regalo, una scatola piena di bottoni e con dei grandi poteri. Inizialmente scettica, la piccola Gwendy finisce per accettare quella misteriosa scatola che regala cioccolatini dalle forse e dai gusti particolari. Grazia a questa scatola ha l'occasione di cambiare la sua vita ed essere quello che ha sempre desiderato... ma, ovviamente, tutto ha un prezzo da pagare.

Voglio dire che parto dal presupposto che per me King potrebbe iniziare a pubblicare ricette di cucina e comprerei lo stesso i suoi libri, ma senza giudicare il racconto c'è da dire che la casa editrice ha fatto un grandissimo lavoro di impaginazione... nel senso che per giustificare i diciassette euro e rotti del prezzo di copertina ha aggiunto pagine a caso. A caso sul serio, e giusto per arrivare a far pagare il libro una certa cifra, altrimenti sarebbe costato la metà. Ma vabbè.

Ho trovato questa storia parecchio divertente, nonostante si parli di due autori come loro. Gwady e la sua scatola ricalcano parecchio Cose preziose, Carrie, e L'incendiaria. Un racconto dove una persona apparentemente innocente stipula, senza volere, un patto con un essere non ben identificato. Nel nostro caso abbiamo a che fare con una scatola magica, che solo dopo verremo a sapere che è in grado di cambiare la vita della protagonista. Ciò che mi ha stupito è il suo potere. Non posso, per ovvi motivi, dire nulla ma le capacità della scatola mi sono sembrate un po' troppo esagerate se paragonate alla vita di Gwendy. L'idea è molto carina, ma in un racconto così breve, dove lo spazio è ridotto diventa difficile poterci credere fino alla fine.

La narrazione è scorrevole e si legge tutto d'un fiato, dispiace solo che alcune delle situazioni sono solo accennate oppure non vengono sviluppate a dovere. I capitolo che si susseguono portano avanti la vita di Gwendy di anno in anno dando al lettore solo piccoli e brevi cenni di quello che gli accade e del suo essere quasi succube bella scatola da cui lei non riesce più a staccarsi. Questo mi è dispiaciuto perché a Gwendy ci si affeziona davvero, perché riprende i canoni di molti dei personaggi che King ha infilato nei suoi romanzi. Il lettore simpatizza per lei arrivando alla conclusione del libro dispiaciuto per non averla potuta conoscere meglio.

Credo di aver detto una serie di banalità, ma così è. La storia non è male se solo ci fossero state più pagine, ma è anche stupido pensare che il libro si riduca solo a questo. La morale c'è. Si punta il dito contro un mondo che non ci appartiene più, fatto di ragazzini abituati ad avere quello che vogliono (Gwady compresa!) a genitori quasi inesistenti, e a una città che cambia dovendosi piegare per forza ai tempi che corrono. Un favola moderna, come hanno detto mille altre persone. Un libro che fa il suo lavoro e intrattiene.
Ma senza tutte le pretese che uno potrebbe (e deve avere!) con i libri di King.

Nessun commento:

Posta un commento