venerdì 13 ottobre 2017

Recensione: Cercando Alaska, di John Green

Titolo: Cercando Alaska
Titolo originale: Looking for Alaska
Autore: John Green
Editore: Rizzoli
Pagine: 394
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La trama: Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

La recensione

Ci sono momenti nella vita in cui alcuni libri tornano nella tua vita. Cercando Alaska di John Green è uno di questi, ed è impossibile parlare di questo libro senza mettersi a pensare. Per me è un momento particolare, un momento in cui vorrei mollare tutto e andarmene, forse è per questo che Alaska, Ciccio, il Colonnello e Takumi sono tornati da me. Ora.

Come da trama questa è la storia di Miles che si trasferisce per sua scelta in una nuova scuola in Alabama. La sua è una motivazione che non convenzionale. Non si trasferisce perché i genitori cambiano lavoro, non lo fa perché ha litigato con qualcuno. Va via perché a un certo punto della sua vita decide di andare incontro al Grande Forse, quell'incognita che ogni volta minaccia di far cambiare la rotta che abbiamo preso. Deciso a spalancare le braccia si butta.
Nella nuova scuola trova pane per i suoi denti. Incontra Chip che si fa chiamare il Colonnello e Takumi che passa i pomeriggi a rappare. E poi c'è Alaska, prorompente, sexy, disobbediente e coraggiosa. Insieme, come un gruppo di moderni hippie, si danno a tutte quelle attività che i genitori non devono venir a sapere. Stanno svegli fino a tardi, fumano, bevono e sfidano il sistema.
Poi l'evento luttuoso di Alaska getta un velo nero su tutti quanti loro. E la loro vita cambia sotto tutti i punti di vista.

Quello che a prima vista potrebbe sembrare un romanzetto per ragazzi nella prima parte, si rivela invece essere un romanzo di formazione ben strutturato nella seconda. I capitoli dividono la storia in un prima e un dopo. Prima e dopo l'incidente. Prima e dopo che le vite dei protagonisti cambino per sempre.
La prima parte è quella che forse tutti si aspettano, la parte in cui si conoscono i personaggi e, vista l'età, facciano le classiche cose che fanno un gruppo di ragazzi lontano dai genitori. Ciò che però rende interessante anche questa parte è il modo in cui le loro vicende vengono raccontate. L'immagine è sì quella di un gruppo di ragazzi scanzonati, ma è anche quella di ragazzi con la testa sulle spalle, decisi a fare le loro esperienze senza però perdere di vista il loro futuro. 
Nella seconda parte c'è un cambio d'atmosfera. Tutto si fa etereo, le prospettive cambiano. Alaska, musa ispiratrice di quel piccolo gruppo di adolescenti, non c'è più e nessuno sa cosa le sia successo. Le loro vite cambiano, i loro discorsi cambiano, non c'è più quel clima spensierato di prima. Ciccio, il Colonnello, Takumi e Lara sono costretti a crescere. Costretti a trovare la strada per uscire dal labirinto del dolore.
E lo fanno a loro modo, coi loro mezzi, le loro parole. Vogliono la verità che gli è stata negata. Rivogliono indietro quella parte che è stata loro strappata via.
«Dovevo ancora riprendermi dall'idea che lei non se n'era andata solo da questo mondo, ma da tutti i mondi possibili.»
Nel libro si cono frasi come questa che ti fanno pensare. O se non lo fanno ti fanno sentire parte della storia. Oppure come questa:
 «Così me ne tornai nella mia stanza e crollai sul letto, pensando che se gli esseri umani fossero precipitazioni atmosferiche, io sarei stato una pioggerella, lei un ciclone.»
Questo storia mi fece un strano effetto a suo tempe e ora, a distanza di tempo, è stato lo stesso. Forse anche di più. Questo gruppo di ragazzi che prende la vita come viene, fa progetti per il futuro e comincia interrogarsi sulla vita, sembrava che parlassero a me. A me direttamente, e questo penso sia il momento massino di quando si legge.

Il mio giudizio: Cercando Alaska è un libro che si apprezza con il giusto stato d'animo. Si tratta di un libro per ragazzi e si parla di temi che riguardano i ragazzi. L'anno scorso lessi Colpa delle stelle e per quanto il tema fosse "pesante" mi ha lasciato ben poco, troppo (putroppo) scontato e troppo basato sulla lacrimuccia facile. Con Alaska è stato diverso. Anche se da diversi anni ho abbandonato l'età dei protagonisti, tra me e il loro modo di guardare al futuro non c'è nessuna differenza. Stessa intraprendenza, stessa fiducia nel prossimo, stesso modo di vivere la vita diretta e veloce.
Se lo consiglio? Sì. Questo libro ha qualcosa da regalare.

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