venerdì 4 agosto 2017

Recensione: Foot food, di Stefano Rossi

Titolo: Foot Food
Autore: Stefano Rossi
Editore: Carmignani editrice
Pagine: 150
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La trama: Never City è una città pericolosa ed è popolata da gentaglia di ogni specie. Ma il deserto che la circonda sa essere ancora più pericoloso e selvaggio. Bombe sexy in cerca di emozioni forti, camionisti divoratori di hamburger, hippie in fuga con una misteriosa valigetta, critici culinari, bande di motociclisti e sociopatici repressi sono solo alcuni degli esempi della fauna che lo popola. E il Foot Food è la luce che inevitabilmente attira tutte quelle falene impazzite. Ma cosa nasconde quel paradiso feticista in mezzo al nulla? Sarà qualcosa che i nostri folli protagonisti scopriranno a caro prezzo? L’inferno più inconcepibile si sta per scatenare proprio sotto i loro... piedi!

La recensione

C'è da fare una precisazione per tutti quelli che si apprestano a leggere Rossi per la prima volta. Se siete facilmente impressionabili, siete contrari al linguaggio forte, e amate le storie d'amore... vi consiglio di imbottirvi di tranquillanti perché Rossi pesta parecchio l'acceleratore!

Come accaduto con 24 ore e con Strisciano sull'asfalto anche stavolta ci troviamo tra le strade di Never City, più precisamente nel deserto Hot Pussy. Come sempre i personaggi sono un'accozzaglia di disadattati, di fuori di testa, di pazzi scatenati che corrono con le loro auto per le strade di questo deserto che ha in serbo per loro parecchie sorprese.
Ci sono tre ragazze che con la loro auto tornano da un festino psichedelico che rimorchiano un tipo strano fissato coi piedi, c'è un camionista grosso quanto una casa che ingurgita hamburger come non ci fosse un domani, una coppia di ragazzi hippie che stanno per avere un bambino, un critico di ristoranti e un altro paio di soggetti davvero poco raccomandabili.
Cosa li accomuna? Ma il Foot food ovviamente! L'unico fast food nel giro di miglia e miglia. L'unico posto con un po' di aria condizionata. L'unico posto dove è possibile mangiare in pace...o quasi.
Non appena si ritrovano tutti seduti ai tavoli, persi nei loro panini e nei loro pensieri si mette in moto un marchingegno di morte senza eguali. Nessuno mai si sarebbe aspettato qualcosa di simile. Nessuno l'aveva previsto. Nessuno sapeva che delle saracinesche sarebbero calate sulle finestre bloccando dentro tutti e che un branco di assassini armati di motosega sarebbero usciti dalla cucina...a caccia di piedi!
E questo è solo l'inizio.

Che Foot food non è un libro per i deboli di stomaco l'ho già detto, quello che non ho detto è che, e qui mi riferisco invece agli appassionati, è una figata pazzesca. So bene che anche questo mio linguaggio non è molto professionale per uno che vive scrivendo recensioni, ma c'è veramente poco da dire. Questo è.
Il modo di scrivere di Rossi ti trascina per le strade del deserto Hot Pussy assieme ai suoi personaggi, ti fa simpatizzare per loro nonostante siano dei pazzi scatenati, fa divertire come non mai. Io lo so, sono di parte, e ogni volta sembra che ripeto sempre le stesse cose, ma se faccio questo è solo perché Rossi conferma quello che è, ossia un promettente scrittore horror pulp che non delude.

La storia è un susseguirsi di colpi di scena che, per quanto possano sembrare assurdi, risultano credibili in quel mondo sempre più grande che è Never City.  In questo volume siamo in mezzo al deserto, un deserto che ha un nome improbabile ma che ben si sposa con i suoi macabri accadimenti.
I protagonisti della storia hanno un loro vissuto, ma non appena si trovano dentro al Foot Food tutto quanto appare inutile e scontato, niente ha più senso, il sangue inizia a scorrere a secchiate, la violenza si unisce alla violenza e al nonsense. L'univo filo conduttore che unisce le loro vite è la fuga, devono scappare da quel posto prima che uno dei pericoli disseminati lungo il percorso li uccida uno per uno.
Cosa si trova di fronte il fido lettore? Una sequenza inestricabile di violenza, tanta, ma una violenza divertente che fa sorridere tutti gli appassionati del genere, in quanto tutto si presenta sotto una luce particolarmente critica e ironica. Chi si fermerebbe mai in un fast food in mezzo al deserto? Chi non alzerebbe i tacchi non appena si trova nella stessa stanza con dei brutti ceffi?

Nelle pagine ci sono numerosi momenti spassosissimi, che non fosse stato che ero in bus e tornavo da lavoro, forse sarei scoppiato ridere in faccia a qualcuno. Ma in assoluto, il momento che più mi ha commosso e mi ha fatto restare di sasso è la lap dance che una delle bombe sexy fa davanti a una mandriata di mostri assetati di sangue. Lì siamo all'apice. Leggere per credere.

Il mio giudizio: So bene di non essere sceso molto nei particolari, ma penso che i libri di Rossi vadano letti e basta, solo questo può spiegare cosa siano. Il modo con cui lui dipinge il mondo di Never city secondo me è unico. Fin dalla prima volta che ci ho messo piede non ho potuto fare a meno di "sentirmi a casa" e Foot Food non è da meno, ci sono pure delle citazioni di altri suoi lavori all'interno. Foot food intrattiene alla grande, è un libro adatto alle asfissianti temperature di questo agosto (tanto per restare in tema di deserti) sia che ci troviamo al mare che in montagna.
Consiglio la lettura ovviamente a tutti gli appassionati per restare in contatto con le opere di un autore che, ripeto, merita. Ma consiglio anche la lettura a quei profani, che si avvicinano per la prima volta a questo tipo di lettura, per capire che anche il politically incorrect non è poi così male.

Sono ansioso di sapere cosa ne pensate. Avete letto qualcosa di Rossi? Ricordate che la pagina fb della Bancarella del libro è sempre pronta a raccogliere commenti!

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