martedì 2 maggio 2017

Recensione: La propria strada, di Monica Schianchi // Prequel di Incontri in maschera

Titolo: La propria strada
Serie: Incontri in maschera 0,1#
Autore: Monica Schianchi
Editore: Self
Pagine: 250
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La trama: Quante persone decidono di intraprendere la strada più semplice soltanto per arrivare prima, e si accontentano delle briciole, accantonando sogni o progetti e relegandosi ad una vita al di sotto delle proprie possibilità? Lorenzo si è sempre accontentato: dopo la Laurea in Economia ha trovato lavoro come dipendente in una grossa azienda e accetta uno stipendio mediocre, ma che lo fa andare avanti. Allo stesso modo si interessa a tutte le donne che incontra, con la consapevolezza che da queste non bisogna chiedere nulla di più che farsi scaldare il letto. La sua vita procede su un binario monotono finché una sera non incontra una donna diversa, una donna in grado di infiammare i suoi desideri e di rimescolare le carte in tavola al punto da far comprendere a Lorenzo quanto sia importante riprendere in mano la propria vita. E trovare la propria strada.

La recensione

La propria strada è il prequel di Incontri in maschera di Monica Schianchi, letto a luglio dopo la fiera del libro a Rosignano. I due libri sono intercambiabili, come dice l'autrice stessa, è possibile leggerli senza un ordine preciso e questo è uno dei suoi punti di forza.

Questa è la storia di Lorenzo, un ragazzo di quasi tren'anni che decide di cambiar vita. Lui è uno sciupa femmine, per lui l'amore non esiste, conta solo la scia di cuori infranti che si lascia dietro. Per lui conta solo il sesso e la sua soddisfazione fisica. I suoi amici, che hanno alle spalle storie ed esperienze differenti, provano a fargli cambiare idea, ma niente sembra smuoverlo. Una relazione stabile non fa per lui.
Un bel giorno però le cose cambiano. Durante una serata al Taboo, rinomato locale notturno di Torino, viene colpito da Altea. Lei non è come tutte le altre, lei ha carattere, è sfuggente, ma soprattutto sembra vivere il sesso proprio come un uomo.
Inizia così per entrambi un percorso che sarà destinato a cambiare la vita di entrambi, sotto molti punti di vista. Che per Lorenzo sia giunto il momento di guardare oltre e pensare davvero al suo futuro e riallacciare rapporti che sembravano perduti? Forse.

Il linguaggio utilizzato non mi è dispiaciuto affatto. Semplice e diretto, ma non vorrei che questo faccia pensare a qualcosa di semplicistico.Non è così. Monica Schianchi utilizza una modalità narrativa che si adatta perfettamente al personaggio protagonista di Lorenzo. La storia è vista attraverso i suoi occhi, ma nonostante sia un uomo, l'autrice è riuscita nell'intento di rendere credibili le sue parole e i suoi pensieri. Questo piccolo dettaglio (che poi piccolo non è) mette l'intera storia sotto una luce completamente diversa e apprezzabile, cosa che spesso non accade quando una donna ha la pretesa di voler vedere la vicenda con gli occhi di un uomo o viceversa. Che ne se dica la differenza si vede eccome e non lo sopporto. La Schianchi però ci è riuscita alla perfezione. Tanto di cappello.

Ho trovato i personaggi soddisfacenti, anche quelli che inizialmente erano un po' dei punti interrogativi. Mi riferisco agli amici di Lorenzo, che inizialmente sembrano orbitare attorno a lui come riempimento, rivelandosi poi utili ai fini del percorso di cambiamento del protagonista. Dei veri e propri "aiutanti" se vogliamo.
Altea, che racchiude in sé la chiave di volta per Lorenzo, mi ha stupito. Se in Incontri in maschera l'avevo conosciuta come la donna disinibita che fa sesso senza pensare, chiedendomi come fossimo arrivati a quel punto, ho trovato in questo nuovo libro le risposte che cercavo. Lei è intelligente, sa cosa vuole dalla vita e non si lascia distrarre dagli uomini. Una delle parti migliori è quella riguardante il suo rapporto con la sorella, unico momento in cui la sua corazza viene scalfita dalla vita di tutti i giorni.
Lorenzo, nonostante sua l'uomo che non deve chiedere mai e che ha fatto soffrire innumerevoli donne, non è possibile non restare affascinati da lui e dal suo carisma. Un ragazzo che non chiede aiuto a nessuno e fa sempre di testa sua. Dentro l'armatura però che anche un ragazzo che ha voglia di amare e che aspetta solo la donna che sappia capirlo e accompagnarlo. Finalmente un ragazzo tutto d'un pezzo e non il classico figaccione con l'attributo enorme e con turbe mentali legate a molestie infantili! Di Mr Grey ce n'è già fin troppi. Grazie.

I temi sono quelli classici del romanzo erotico. C'è l'incontro, c'è la passione, c'è la storia d'amore, tutti ingredienti che non potranno non piacere agli amanti del genere. Il tema del cambiamento è molto forte, dell'accettazione di sé stessi, dello smussare lati del nostro carattere in favore della persona che abbiamo vicino. L'atro che lo affianca, ma non per questo è meno importante, è quello del forte legame d'amicizia. Lorenzo infatti si sente molto vicino agli amici anche se hanno una concezione del rapporto di coppia diverso dal suo. Li cerca, chiede loro consigli su come comportarsi quando tutto sembra andare al diavolo, e sono loro a riportarlo in carreggiata, come solo gli amici sanno fare.In modo sincero. Quanti possono dire di avere amici così?

Il mio giudizio: La propria strada è un romanzo erotico, ma se il vostro pensiero è quello di pensare sia uguale a mille altri, sbagliate di grosso. La storia narrata da Monica Schianchi non è come le altre, perché è sexy. E con questo ho detto tutto.Troppo spesso si chiama erotico quello che invece è solo un'accozzaglia di scenette porno con poco fondamento. Questa invece è una storia che lascia qualcosa nel lettore, non annoia e soprattutto si discosta dal libro precedente, raccontando un'altro aspetto della medesima storia, proprio come dovrebbe essere, non come quell'orrendo prequel di Cinquanta sfumature o quella noia di Before di Anna Todd.
Con il  libro della Schianchi io mi sono divertito, ho sorriso e ho passato dei momenti spensierati in compagnia di Lorenzo che, lo confesso, vorrei tanto come vicino di casa! Gente, leggere La propria strada merita un sacco, perché è scritto da una giovane autrice che crede in quello che fa e che nei suoi libri ha messo sé stessa.

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