martedì 4 aprile 2017

Recensione: Vietato leggere all'inferno, di Roberto Gerilli

Titolo: Vietato leggere all'inferno
Autore: Roberto Gerilli
Editore: Speechless
Pagine: 338
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La trama: Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso. Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza. Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse. Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi sapere se funziona.

La recensione

Siamo di fronte a un mondo alla deriva, la letteratura è bandita, è vietato leggere, se lo fai sei perseguitato dalla leggee e vieni punito. Quelli che se ne sbattono delle regole sono costretti a farsi di nascosco a colpi di paragrafi e pagine raccattate qua e là perché leggere è diventata una droga. Le case editrici sono diventate associazioni a delinquere che impongono le loro storie sul mercato e i capi, gli editori, sono dei boss mafiosi disposti a tutto.
Questo lo sa bene Amleto (il cui nome è tutto un programma) visto che quando non lavora nel negozio di bricolage si trasforma in un accanito libromane. Per questo deve nascondersi, è persino stato abbandonato dai genitori che, libromani come lui, hanno deciso di trasferirsi a Fiabilandia, una sorta di quartiere-ghetto fuori città. La sua vita viene messa sottosopra dall'apparizione di Eleonora, una ragazza dal temperamento deciso e guerrigliero che lo trascinerà nell'avventura della sua vita: collaborare alla realizzazione del libro che salverà l'umanità. Il tutto accompagnati da una conturbante camgirl che come secondo lavoro fa la killer professionista...
L'intero processo non sarà però privo di rischi, dovranno essere veloci, fuggire via, perché avranno tutto il mondo dell'editoria alle costole e se vorranno arrivare vivi alla presentazione del libro alla Book Fair di Londra, guardarsi le spalle dal Bibliotecario sarà la prima cosa da fare...

Lo stile che l'autore utilizza è uno stile di tipo cinematografico, le immagini e le situazioni si susseguono a un ritmo vorticoso, una via l'altra, trascinando il lettore immediatamente all'interno della storia. Il linguaggio è semplice e scarno di ogni tipo di descrizione che non serva a far procedere la narrazione. Trattandosi principalmente di qualcosa che ha molto a che vedere con la letteratura troviamo spesso citazioni di romanzi famosi e frasi forbite per sottolineare ancora di più il divario che si è creato nella società che non è più abituata a leggere ma si farcisce il cervello di reality show.

I personaggi sono di animo semplice. Persone con cui potremmo avere a che fare nella vita di tutti i giorni, anche quelli che a priva vista possono sembrare improbabili. Amleto è la classica persona cresciuta a pane e libri, uno che per emanciparsi ha dovuto ripiegare su un lavoro che fa controvoglia perché lui sogna un mondo fatto di libri e di inchiostro. Ha un carattere tranquillo e non ha mai fatto del male e nessuno, non ha mai colto una provocazione, mai, ma quando giunge Eleonora a stuzzicarlo su quell'argomento che gli preme tanto no riesce a dire di no e parte lasciandosi trascinare nel pericolo.
Eleonora incarna il ruolo di colei che ha tutto ma vorrebbe cambiare, una ribelle in piena regola. Lei ha le capacità e le possibilità, ha l'idea, reperisce i mezzi e la attua. Lei ha i soldi ma sono una cosa che non gli è mai interessato avere, lei vuole essere emancipata e lotta fortemente in quello in cui crede. Per la letteratura mette a repentaglio la sua vita. Eleonora è una sognatrice incosciente, forse ingenua, ma il nostro mondo ha bisogno di gente come lei.
Che dire poi di Cate?Una camgirl particolare, che utilizza le armi come insoliti strumenti di piacere, che nei ritagli di tempo corre dietro ai malviventi per farli fuori come nelle migliori interpretazioni di 007, e una grande amica, leale, sincera, altruista.La persona giusta da portarsi dietro nelle grandi occasioni insomma.

Il tema è ovviamente incentrato sui libri ed è stato questo che principalmente mi ha spinto a leggerlo. Adoro i libri che parlano di libri. Questa è la loro storia ok, ma è anche la storia di noi e della società che viviamo adesso. Una fortissima critica nei suoi confronti. Ameleto, Caterina ed Eleonora combattono infatti contro una società che impone di leggere solo certi libri, libri che con l'andare del tempo hanno finito per raccontare tutti la stessa cosa, le trame si sono appiattite, i personaggi sono di cartone e viene fatto abuso di pseudo-erotismo. La gente non ha scelta, il mercato è infestato da romanzetti rosa che non dicono nulla e che costano poco, prodotti usa e getta degli editori che si preoccupano solo di vendere e fare soldi.
Questo è il ruolo ricoperto dalle Pony Woman, tre scrittrici di dubbio gusto (ma a mio parere simpaticissime!) che scrivono storielle semi porno che pongono però un grande quesito ai protagonisti e al fido lettore: perché dobbiamo spremerci le meningi a scrivere qualcosa di elevato se poi non lo compra nessuno? Non è forse meglio andare sul sicuro e scrivere qualcosa che tutti possono comprendere senza sforzo e che siamo sicuri ci farà fare un sacco di soldi?

Il mio giudizio: Vietato leggere all'inferno è un romanzo d'azione, dove una situazione apparentemente tranquilla viene sconvolta da qualcosa di più serio e costringe i protagonisti ad agire. Il tema affrontato è attualissimo e accattivante, tocca sul vivo ciascun buon lettore, quello che non si accontenta delle stupidaggini ma resta ancorato ai grandi classici e spera di vederli presto riproporre sotto altre vesti. Gerilli punta il dito contro tutti coloro che si nutrono della presunta letteratura digitale, quella a basso costo, ma punta il dito contro anche contro le case editrici (in particolare il Bibliotecario e il Nordico) che sembra abbiano perso il senso della misura (e del pudore) continuando a sfornare libri di cui non resterà traccia una volta finiti. Le sprona a guardarsi dentro e a fare un'analisi di cosa producono.
L'unica critica che mi sento di muovere all'autore è quella di aver dato pochi dettagli del romanzo che i protagonisti hanno scritto, quello intitolato ***. Salta immediatamente all'occhio del lettore che il romanzo in questione è in realtà quello che stiamo leggendo anche noi, un po' come una moderna Storia Infinita (opera citata infatti molte volte), ma forse proprio per questo mio lato curioso appartenete alla categoria mi aspettavo di trovare una meta storia a far da filo conduttore.
A chi è rivolto questo libro? A noi lettori perché noi siamo i protagonisti, perché siamo noi a dare vita alle storie, siamo noi che, come Amleto ed Eleonora, sono disposti a tutto pur di veder cambiare il panorama dell'editoria.  Noi abbiamo il potere di farlo.
Questo è un libro che fa pensare a un sacco di cose e che vi farà vedere ciò che più amiamo, i libri, sotto una luce totalmente differente.
Serve davvero un romanzo che salverà i romanzi.

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