martedì 8 novembre 2016

The boy band - Li amavo da morire, di Goldy Moldavsky

Titolo: The boy band
Titolo originale: Kill the boy band
Autore: Goldy Moldavsky
Editore: DeAgostini
Pagine: 378
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La trama: Hadley ha quindici anni e una vera ossessione per i Ruperts, la boy band del momento. Ecco perché, insieme alle sue tre amiche del cuore, affitta una stanza nello stesso hotel di New York in cui alloggerà il gruppo. Spera di poter incontrare i suoi idoli. Le cose però prendono una piega del tutto inaspettata quando una delle ragazze incrocia per caso Rupert P., il membro meno amato della band, ma pur sempre il suo preferito. Incapace di contenere l’entusiasmo, gli si getta al collo con tanto slancio che finisce per tramortirlo.In un attimo, il poveretto si ritrova nella camera delle fan, legato e imbavagliato. Il suo telefonino sequestrato e tutti i suoi segreti nelle mani avide delle quattro amiche. Hadley però si sente in colpa ed è pronta a tutto per liberarlo. Anche a rischiare il carcere o, peggio ancora, a litigare con le amiche. Per chiarirsi le idee lascia la stanza per pochi minuti, pochi minuti soltanto. Ma al suo rientro il cantante è morto. Tutte e tre le amiche si dichiarano innocenti, eppure… Hadley sa che non può più fidarsi di nessuno. Così, in una lunga notte piena di colpi di scena, dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: tradire le amiche e confessare tutto, oppure tradire il grande amore – i Ruperts – e farla franca.


La recensione

Avete presente quando una cosa vi piace tanto, ma tanto tanto tanto tanto? Perfetto. Questo è quello che provano le ragazze protagoniste di questo libro nei confronti dei Ruperts, la boy band più figa del momento. Isabel, Erin, Apple e Hadley sono pazze di loro e della loro musica, farebbero ogni cosa per loro. E la fanno.
I biglietti per la prossima apparizione in pubblico dei Ruperts sono andati a ruba nel giro di pochissimo. Le ragazze non sanno che cosa fare per poter essere presenti, per poter vedere ancora una volta coi loro occhi i loro idoli, per respirare la loro stessa aria e il profumo che emana il loro corpo.
Ecco l'idea. Prenotare una stanza nello stesso albergo super lusso dove alloggeranno i ragazzi!
Elettrizzate dal corso degli eventi si lasciano un po' prendere la mano e non appena Apple si trova davanti il suo Rupert P. accade l'irreparabile. Lo tramortisce, lo trascina nella loro stanza e tutte assieme lo legano ad una sedia. Un sequestro in piena regola.
Da quel momento in poi, come un fiume in piena, le cose precipitano, ci scappa il morto e le ragazze impazziscono, non sanno come fare, cosa dire. Devono chiedere aiuto alla polizia? Devono allearsi con Michelle Hornsbury, la fidanzata del cadavere? Oppure ad ucciderlo è stata una di loro?
Domande su domande, si pongono le ragazze. Urge una risposta quanto prima...prima che le fan della band, angora più agguerrite, minaccino di sfondare le porte e far irruzione nell'hotel...

Lo stile del libro è totalmente sopra le righe e questo ci piace parecchio! Una narrazione che corre alla velocità della luce, per voce della nostra protagonista Hadley,  ci trascina senza sosta dall'inizio alla fine. Ci sbatte dentro un mondo fatto di musica e ossessione senza pari. Poche pagine, poche righe, ed ero totalmente dipendente da questa storia, dovevo sapere come andava avanti in tutti i modi. Non ne ho mai avuto abbastanza. Immaginate quindi la mia disperazione quando la batteria del kindle mi ha abbandonato proprio sul più bello!

Leggendo si imparano un sacco di cose. Si apprende un modo il fare delle ragazze di oggi, che sono iperattive, costantemente aggiornate con i social, problematiche e disposte a qualsiasi cosa. Questo le rende autentiche, vere, personaggi che sembra di veder muovere davanti a noi, agitarsi, arrabbiarsi e spaventarsi. Queste ragazze perdono il controllo, ma dimostrano una capacità di reggere una situazione più grande di loro come quella di avere un cadavere nella loro stanza. Il cadavere di un ragazzo che una di loro ha ucciso.
Abbiamo un affresco di quello che è il panorama musicale attuale, di come giovani ragazzi vengono scelti attraverso un reality senza star troppo dietro alle reali doti di ognuno, a come tutti sono pronti ad acclamarli.
Si impara che l'amicizia è un bene prezioso e va coltivato con sacrificio, perché è un dare e un avere, ma proprio per questo va saputo fare bene, visto che ogni minimo scossone può mandare tutto in pezzi.

Il messaggio non è per niente da sottovalutare. Al di là che si possa non essere a favore della musica oppure si pensi che tutte quelle ragazzine siano solo delle sciroccate, questo libro ha un significato tutto suo. L'idolatria che le Strepur (Ruperts al contrario, così si chiamano le loro fan) provano nei confronti dei loro idoli, non è nient'altro che la metafora del credere in qualcosa. Potrebbe sembrare quasi stupido, visto il contesto, ma è proprio quello che l'autrice vuol far passare. Credere nella medesima cosa sempre, andare sempre fino in fondo, sentirsi parte di un tutto. Ecco cosa.
Questo libro, oltre ad avere una trama che intrattiene di brutto, serve a far comprendere al lettore che anche la cosa che sembra inutile e insignificante, può avere una forza inarrestabile, se milioni di persone ci credono e fanno fronte comune.
Quindi che si tratti di credere nella musica, nello studio, in un futuro migliore, o in qualsiasi altra cosa, e che a farlo siano un gruppo di ragazzine, una classe di studenti, noi nel nostro quotidiano, o un popolo intero...le cose si possono cambiare se lo vogliamo. Concetto che spesso ci sfugge.

Il mio giudizio: Ho trovato questa storia a dir poco esilarante! Molti l'hanno criticata dicendo che il mondo delle teenager che viene dipinto è sbagliato e assurdo. Ma è pur sempre la realtà. Ho letto con piacere le descrizioni della protagonista, su quanto siamo presi quando una cosa ci piace fermamente e per quella cosa siamo disposti a fare di tutto. Solo di verità si parla. Un sottomondo, dove liti su internet si scatenano con nulla, si pensa di morire senza il nostro idolo, lunghe attese nella sola speranza di vederne un pezzettino, pensare di far parte di un mondo a parte che nessuno potrà mai portarci via. Questo è un fandom. Questo vuol dire credere.
Quando sei giovane è così che la pensi, pensi di spaccare il mondo e avere la chiave per il futuro. Pensi di aver capito tutto.

Questo libro può ingannare, può sembrare che si incupisca e precipiti nel macabro, ma ogni cosa che accade, anche quella più indicibile, viene trattata in modo brillante. Le pagine scorrono come il vento e il sorriso non abbandona mai la faccia del lettore che non riesce a smettere.
A tratti esplosivo, a tratti grottesco, questo è un libro che appassiona e che diverte, che getta luce sul mondo dei fandom e su come ragiona la testa delle persone fissate con qualcosa. Fissate da non saper più come gestire la situazione che hanno di fronte.
Consiglio a tutti di leggerlo perché fa bene al cuore, fa bene alla testa ed è un ottimo passatempo, perché alla fin fine è un giallo a tutti gli effetti quello che abbiamo di fronte.
Ragazze che sono come siamo stati noi.
Ragazze che sono come potrebbero essere i nostri figli un domani.

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