martedì 9 agosto 2016

Le chauffeur, di Cathlin B.

Titolo: Le chauffeur
Autore: Cathlin B.
Editore: Self
Pagine: 102
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La trama: Nella vita del diciannovenne Jacques, rampollo di una ricca famiglia, entra all'improvviso una nuova figura che metterà a soqquadro tutto il suo mondo noioso e sconvolgerà i suoi sentimenti. Un enigmatico autista. Un personaggio che inizialmente lo intimorisce e lo inquieta, ma al contempo con la sua aurea di mistero lo affascina e lo attrae. Si rivelerà essere una figura molto più importante di quello che Jacques crede. Una guardia del corpo messa al suo fianco per proteggerlo da un ricatto e non solo...

La storia: Questa è la storia di Jaques un ragazzo che sta finendo di studiare e che si affaccia adesso alla vita. La sua è un'esistenza agiata, vive in una grande casa che divide con la sorella perché i genitori sono sempre fuori per lavoro e hanno poco tempo da passare con loro. Esce pochissimo e passa le serate a studiare a casa. Tutte le mattine si alza per andare a scuola scortato da Bernard, un anziano autista alla soglia della pensione. Per Jaques i soldi non sono un problema, tutto quello che vuole ottiene. Ciò che non può fare è mostrare la sua vera natura, ecco perché si limita  fugaci incontri in macchina con Xavier, un compagno di scuola più giovane di lui.
Bernard, che conosce tutto quanto, conclude il suo periodo di lavoro e viene sostituito da un nuovo autista (Jacques pure lui),  che ha il compito di scortare il giovane a scuola e fargli da guardia del corpo. Tra i due scatta una scintilla che non tarderà a divampare...ma una minaccia incombe sulla vita del ragazzo che rischia di andare in pezzi assieme alla sua famiglia.

I personaggi: Non so se l'intento dell'autrice era questo oppure no, ma dal momento che il protagonista fa la sua comparsa, quindi immediatamente, non ho provato molta simpatia per lui. Jaques è un ragazzo che nella vita non ha mai dovuto lottare per niente e nessuno perché già aveva tutto e il quadro che viene dipinto è quello di una persona viziata all'ennesima potenza. Ora io non penso che queste persone ci nascano, ma lo diventano per colpa dei genitori che così li hanno educati, non è quindi colpa sua se quello è il mondo che Jaques ha sempre conosciuto. Diciamo che ho una piccola avversione contro coloro la cui visione del mondo non è molto ampia e pensano che avere  soldi e dipendenti che lavorano per te, ti autorizzi a fare quello che vuoi. Non dovrebbe affatto funzionare così.
La sua vita è noiosa e ripetitiva, per sua stessa ammissione, e gli unici momenti di svago che può concedersi sono i giri lunghi sui sedili posteriori della Mercedes guidata dall'autista. Sono pochi i dettagli che ci vengono forniti sulla sua vita o sul tipo di amicizie che frequenta.
Jaques l'autista è un ragazzo più grande del nostro protagonista, assunto anche come guardia del corpo dal padre su suggerimento della sorella. Un tipo affascinante ed elegante quanto riservato e taciturno, che quasi mai apre bocca se non nel momento del saluto. Sembra essere perfettamente informato delle abitudini di Jaques e per lui non sembra essere un problema.
Un giorno scatta la molla e dopo aver riaccompagnato a casa una delle conquiste del giovane, l'autista decide di dargli lui delle lezioni su come ci si comporta. Una cosa del tutto inaspettata da uno che non sembrava provare il minimo interesse per quel tipo di pratica. La vita dell'autista però continua ad andare avanti come prima, lasciando un giovane Jaques molto confuso e con un principio di innamoramento in corso. A gettare benzina sul fuoco c'è il fatto che l'autista vive con loro, in una sorta di dependance, e Jaques lo vede spesso entrare o uscire con sua sorella. I due sembrano molto legati e in sintonia...

Il tema: I due protagonisti della storia non hanno una vita facile. Entrambi si nascondono dal mondo che li circonda. Jaques accetta la sua ambigua bisessualità ma non può farlo apertamente perché la sua famiglia è molto influente e ha per lui progetti di non poco conto. Jaques l'autista non può farlo per ben altri motivi, lui è etero e la sbandata per il giovane rampollo destabilizza la sua realtà.
Due persone che decidono di vivere quello che hanno all'ombra di tutto e in modo superficiale per non farsi scoprire. Un tema, purtroppo, molto in voga nell'ambiente. Chi scopre un cambio di orientamento sessuale non è certo pronto a gridarlo ai quattro venti. Quello che mi stupisce è aver letto invece recensioni dove si affermava che questi due personaggi erano due che lottavano con le unghie e con i denti per la loro vita e l'amore. Dove? Quando? Questo non succede in nessuna parte del libro, sempre se non vogliamo considerare i capricci del giovane Jaques. Entrambi accettano quasi passivamente la situazione per quella che è. Nemmeno sul finale, quando uno dei due decide finalmente di dichiararsi all'altro per evitare che fugga via, vi è un riscatto. Di fronte alla proposta di stare assieme ed essere in questo modo liberi, i due sono schiacciati dalle convenzioni, dai ritmi della vita di tutti i giorni, e dal loro essere chiusi dentro una torre d'avorio. Incapaci di reagire. Quel poco che fanno lo fanno nel modo sbagliato.

Il sesso: Benché molti si scaldino quando si afferma che in questo tipo di libri la parte importante sia il sesso, non possiamo negare che questo elemento sia, nella maggior parte dei casi, la parte predominante. In questo racconto lungo l'autrice descrive un sesso clandestino, che non deve essere visto. Un sesso veloce, sbrigativo, quasi violento, che poco ha del passionale e intenso con cui è stato descritto da altri lettori. La passionalità per me non è lo sbattere una persona sul cofano di una macchina in un posto isolato, la passionalità è il prendersi i propri tempi e creare l'atmosfera giusta per far sì che il congiungimento di due persone sia qualcosa di unico. I pochi momenti descritti sono invece fugaci, quasi ci fosse l'impellenza di finire per passare ad altro, non dando così quell'illusione al lettore di assistere a qualcosa che entrambi i protagonisti fortemente desiderano.
Manca l'atmosfera, manca il desiderio, manca l'attesa che fa crescere la voglia di farlo. Le descrizioni sono crude e scarne. Vuote.
È anche stato definito hot. Vorrei ricordare che non è hot tutto ciò dove compare il sesso, eh.

Il finale: Un racconto di cento pagine e poco più non può certamente mettere in scena ampie descrizioni e intavolare una trama stile Anna Karenina ok, trovo però che il finale, essendo il fulcro di tutto quanto, sia determinante. Sempre. Cathlin B superata all'incirca la metà imprime una spinta propulsiva alla storia facendola schizzare in avanti facendo succedere cose in maniera rocambolesca che andavano invece ampliate e diluite. Uno tra questi l'incontro con la donna misteriosa con cui l'autista ha un appuntamento in un bar. Chi è questa donna? I personaggi del libro sono pochissimi ed è facile fare due più due. Il colpo di scena in questo modo sfuma in qualcosa che il lettore attento si immagina già dalle prime pagine, provando tristezza per un ragazzo giovane che non accettando la sua omosessualità si accontenta di essere l'oggetto sessuale di una donna viziata e annoiata dalla vita pure lei.
Il secondo è l'arrivo, totalmente inaspettato, di un annuncio di matrimonio. Ecco una cosa che il lettore non si aspetterebbe mai giunto alle ultime pagine della storia. Una notizia bomba, una notizia shock, messa lì più per suscitare un'esclamazione che per arricchire la storia.
Il terzo aspetto del finale riguarda invece il momento in cui, passato del tempo, i due protagonisti si ritrovano e hanno una sorta di chiarimento. Sarò forse esagerato, ma ho trovato un po' imbarazzante la conclusione di quel dialogo. Uno che decide, pur soffrendo, di non assecondare la sua vera natura per paura, e l'altro che quasi lo vorrebbe costringere a vedersi in ogni caso e continuare a fare le stesse cose di prima come se il tempo non fosse mai passato.
L'ultima pagina. La lettera. Non bastava il resto?

Il mio giudizio: Un libro che, per stessa ambizione dell'autrice, è in revisione. Oltre ad alcuni refusi, del tutto comprensibili, ci sono grossi errori riguardo all'età del protagonista e dell'amico di scuola. Più volte nelle prime pagine viene detto che il giovane Jaques ha diciotto anni, poco dopo viene detto che Xavier ne ha sedici e ok, nemmeno dieci righe dopo viene detto che lo stesso ragazzo ha solo un anno meno del protagonista. Ne avrebbe allora diciassette e non sedici? La trama del libro inizia poi con "Nella vita del diciannovenne Jacques...". Quindi? Quanti? 17? 19? 18?

Un libro che avrebbe avuto delle potenzialità se alcuni angoli fossero stati smussati. Il protagonista decisamente troppo marcato e infantile per agire come agisce; l'aitante autista, per quanto bello possa essere in divisa, passa metà del suo tempo senza dire una parola facendomi chiedere cosa di lui piaccia tanto a Jaques. Il sesso? Il suo corpo giovane e scolpito?
La notizia che minaccia di sconvolgere la famiglia di Jaques viene liquidata in poche pagine non dandogli il peso che meritava, unico elemento di mistero che poteva cattura l'attenzione anche del lettore digiuno a questo genere. Peccato.
Una storia niente male se avesse avuto qualche dettaglio in più e a causa delle continue elucubrazioni di Jaques non risultasse vagamente ripetitivo e poco accattivante.

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