lunedì 22 febbraio 2016

Un cuore per un cuore, di Ornella Calcagnile // Primo volume della serie steampunk Once upon a steam

Titolo: Un cuore per un cuore
Serie: 1# Once upon a steam
Autore: Ornella Calcagnile
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 63

La trama: A Steamwood, nel piccolo regno di Enchanted Forest, Biancaneve e il suo principe hanno conseguito il tanto meritato lieto fine dando persino alla luce una bambina, riflesso della madre: Biancabrina. Una felicità raggiunta a discapito però della “povera” Grimilde che, sopravvissuta, si è nascosta nella cittadina di Steamgrow e ha ordito una tremenda vendetta a danno della figliastra, lanciando nel momento più opportuno una maledizione sul regno, un sortilegio a cui, per sua sfortuna, Biancabrina è riuscita a sottrarsi. Tra elementi della fiaba classica e quelli innovativi dello steampunk, una nuova improbabile principessa tenterà di riconquistare il regno che le spetta di diritto e apporre la parola fine sulla sua “nonnastra”. Nell’impresa non sarà sola, ma accompagnata dal fidato amico Dopey e i suoi mecca-nani. Biancabrina riuscirà a guadagnarsi il lieto fine e portare a compimento la sua vendetta o sarà ostacolata dalle creature di Steamwood e dal Narratante, sommo signore di quelle terre?



La recensione

C'è da fare una premessa prima di scrivere di questa storia, premessa che quasi sicuramente qualcuno già saprà. Un cuore per un cuore di Ornella Calcagnile è la novella che da il via alla serie Once upon a steam. Ciascuna novella ha per protagonista una fiaba famosa rivisitata e ambientata a Steamwood, un regno fatto di metallo e fumo, in perfetto stile steampunk, dove le macchine vanno a braccetto con gli uomini in carne e ossa...
Detto questo andiamo a cominciare.

La storia: Siamo ad Enchanted Forest, la celebre Foresta incantata delle favole che tutti conosciamo. Biancaneve e il Principe Azzurro sono riusciti a metter su famiglia dopo aver spezzato l'incantesimo del sonno. La loro figlia, Biancabrina, pur assomigliando un sacco alla madre nel fisico e nei tratti del viso, si rivela essere tutto il contrario. La vita di Palazzo gli va stretta, odia vestire quei pomposi abiti, la corte l'annoia, e predilige di gran lunga passare il suo tempo fuori, in compagnia di Dopey, l'ultimo e più giovane dei nani.
Un bel giorno però Grimilde, che ancora non ha metabolizzato la bruciante sconfitta, fa recapitare dal Cacciatore un prezioso scrigno che non appena viene aperto condanna tutti quanti con una tremenda maledizione.
Biancabrina grazie al suo carattere non propriamente socievole viene risparmiata e riesce a fuggire promettendo a se stessa che farà di tutto per farla pagare cara alla matrigna di sua madre...

Il linguaggio: Quello usato dall'autrice è un linguaggio semplice, adatto alla storia e a un pubblico di giovanissimi. Sono presenti descrizioni sufficienti a far capire il contesto in cui ci muoviamo, il ritmo della storia è abbastanza sostenuto, dovendo occupare un numero di pagine prestabilite. Una storia che si legge alla velocità della luce, curiosi di vedere cos'è capace di combinare Biancabrina alla fine della vicenda. Quello che un po' mi è dispiaciuto è il finale che, per lo stesso motivo detto un attimo fa, ho trovato un po' tirato via. Mi sarebbe piaciuto leggere uno scontro differente tra la protagonista e la strega cattiva, purtroppo il loro fronteggiarsi si riduce a poco più di mezza pagina...

Ho trovato il personaggio di Biancabrina un po' anomalo. Una figlia ribelle è quello che ci voleva alla madre Biancaneve, che sempre si è comportata bene ed è sempre stata dalla parte del bene. La fanciulla ha dentro qualcosa di diverso, non è mossa da buone intenzioni, un lato oscuro alberga in lei, tanto da destare l'interesse della regina cattiva. Se da una parte viene dipinta come l'eroina che è disposta a combattere per salvare il suo popolo, dall'altra nasconde una parte egoista mostrando interesse verso il regno solo quando c'è il rischio che qualcuno glielo porti via. Per un personaggio che da quando è nato ha sempre mostrato disinteresse per tutto quello che riguardava la nobiltà preferendo una vita all'aria aperta, ho trovato strano il comportarsi in questo modo, molto più simile a uno dei cattivi. Biancabrina nella lotta per riprendersi quello che le spetta di diritto mostra un carattere duro e prepotente, non esita ad usare le maniere forti e ha sempre la battuta pronta. Sono ben poche le occasioni in cui afferma di dover salvare il regno solo perché "vuol bene ai suoi genitori".
Dopey confesso essermi stato simpatico fin dal principio, sarà perché pure io sono un mezzo nanetto, sarà perché viene descritto come un tipo riservato e taciturno, ma non ho potuto fare a meno di sentirmi in sintonia con lui. Sarebbe bello poter avere un amico come lui anche nella vita di tutti i giorni...

Il mio giudizio: Azzeccatissima l'ambientazione. L'ho trovata interessante fin da subito ed ero curioso di vedere come questa si sarebbe sposata alla vicenda di Biancaneve e la sua famiglia. Un inizio di saga che getta le basi per gli episodi successivi. Una storia che riporta alla mente dettagli della storia originale dandogli un significato differente. Una novella che diverte in maniera leggera e spontanea il lettore a caccia, ancora una volta, di quel mondo fatato che ha amato da piccolo...

4 commenti:

  1. Ho adorato questa storia! Non vedo l'ora di leggere il seguito perché non può finire così!!^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sarà sicuramente un ritorno e un intreccio successivi... Vediamo come procede!

      Elimina