giovedì 29 ottobre 2015

In cielo brillava una sottile falce di luna, di Alessia Alberici

Titolo: In cielo brillava una sottile falce di luna
Autore: Alessia Alberici
Editore: Silele edizioni
Pagine: 222
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La trama: La protagonista di questo romanzo è Nina, una giovane donna, autrice di testi musicali, costretta a cambiare vita e ad abbandonare le scene. Ella partirà con il suo fidanzato per ritrovare la serenità che il mondo dello spettacolo le ha tolto. Ma il viaggio, che avrebbe dovuto portarli verso la riviera del Conero, li vedrà protagonisti di avventure inaspettate. Da Sirolo alle terre selvagge di Panama, Nina si scontra con una realtà feroce e violenta: piuttosto insicura all'inizio, dimostra invece, nel corso della storia, un carattere quanto mai forte, capace di reagire anche quando sembra non esserci più una ragione per vivere. La sua storia è la storia di chi è disposto a tutto pur di arrivare alla verità; è la storia di chi trova il coraggio di risalire il proprio passato fino alle origini più remote, superando la paura di trovarsi di fronte a qualcosa di indicibile.

La recensione

Quando ho iniziato a leggere questo libro non sapevo bene che cosa aspettarmi. il titolo dava ben poche informazioni, la copertina non faceva pensare a un genere particolare. Ho cominciato a leggere questa storia e subito mi ha incuriosito. Ma andiamo con ordine.

La storia: Nina è una ragazza come tante a cui però la vita le ha tolto tutto, anche l'amore dei suoi genitori, Da anni vive da sola cavalcando l'onda del successo come scrittrice di canzoni. Adesso però ha scelto di cambiare e passare la sua vita insieme al suo ragazzo, Diego, e partire per un viaggio.
Per strada però accade qualcosa che li costringe a cambiare i loro piani. Un incidente stradale cambia le sorti di tutto quanto, Diego sparisce e Nina finisce preda degli strani individui che popolano quei luoghi... Chi sono? Cosa vogliono da lei? Perché queste persone che hanno abitudini un po' particolari sembrano tenerla prigioniera?

I personaggi presenti sono diversi e costituiscono una elle parti interessanti della storia. Nina è una ragazza abituata a stare per conto suo perché non ha più niente, eccetto Diego. Ha un carattere solitario ma forte, che le ha permesso di superare il distacco dai genitori e farsi una vita. Nonostante questo mi sono stupito nel vederla a volte agire in maniera differente da come mi aspettavo, in particolare modo di fronte a Sinistro e alla sua famiglia. Mi ha stupito che non abbia mai tentato di fuggire seriamente, a quando scopre il sentiero segreto dietro la casa dove la costringono a state. Mi sono chiesto come mai una ragazza come lei, abituata a stare sola e costretta a far fronte alle avversità, non abbia cercato di riflettere e trovare un modo per risolvere la questione.
Diego è il classico ragazzo della porta accanto, il ragazzo che tutti vorrebbero. Un ragazzo gentile e disponibile che sembra volere per Nina tutto il bene di questo mondo. Il destino però ha per lui altri progetti e poco dopo l'inizio della storia sparisce nel bosco per subire una serie raccapricciante di cose... Diego ha numerosi cambiamenti all'interno della storia, muta, in tutti i sensi e Nina non sarà più capace di riconoscerlo e fare qualcosa per lui. Colei che doveva essere salvata dal fidanzata si trova invece dalla parte opposta e cercare un modo per sistemare le cose. Sinistro e la sua famiglia renderanno le cose per niente facili.
Sinistro, colui che detiene il potere e incarna il seme della cattiveria che regna nella casa, è il personaggio più riuscito. Lui è abituato ad arrivare per primo, senza guadare in faccia nessuno, per lui il motto è "il fine giustfica i mezzi". Il lettore è affascinato da questo personaggio nonostante sia un personaggio negativo, si è spinti nella lettura per cercare di capire qualcosa del suo passato, capire che cosa lo abbia portato a fare de male alle persone. Un male che affascina e si porta dietro una sia storia e una sua filosofia di vita. Un personaggio che doveva avere maggior spazio al fine di potersi esprimere con maggiore intensità senza far parte di un gruppo colare che agisce come "branco".
Malia è un personaggio ambiguo, inizialmente sembra dover rendere conto a Sinistro di quello che fa, solo successivamente scopriamo essere anche lei vittima delle sue angherie. Un personaggio curioso a cui però viene dato poco spago e messo da parte per gran parte del libro.
Luis, che nella seconda parte del libro scopriremo avere una forte legame col passato di Nina, è il classico aiutante, colui che si accolla i bisogni della protagonista e decide di darle una mano. Perché lo fa? Perché decide di aiutare una sconosciuta prima ancora di aiutare sua figlia e fare assieme a lei un viaggio lunghissimo? Luis è così buono come vuol far sembrare oppure quello che fa è mosso dal solo desiderio di vendetta verso Sinistro?

La struttura e il linguaggio: Quello che usa l'autrice Alessia Alberici nel suo libro è un linguaggio colloquiale, alla portata di tutti, che a tratti sembra avere il ritmo di una sceneggiatura. La struttura del libro ha le stesse caratteristiche. Nella prima parte assistiamo al viaggio di Nina e Diego verso casa e al loro incidente, successivamente al rapimento e all'essere segregata dalla famiglia di Sinistro che nasconde un'inconfessabile segreto antico come il tempo. Nella seconda parte invece assistiamo alla ricerca di Diego e alla fuga da quella prigione, verso un luogo che la protagonista apparentemente non conosce, ma che scoprirà far parte di lei e del suo passato. Ci troviamo così davanti ad un libro differente con una nuova ambientazione e una storia da portare a termine. Quello che ci ha portato fino a quel punto non viene messo da parte, perché la narrazione continua, ma viene arricchita di nuove storie e nuove situazioni un po' differenti da quelle che hanno contraddistinto l'inizio del libro.


Il mio giudizio è nel complesso positivo. Nonostante durante la lettura ci si renda conto che qualche dettaglio non avrebbe guastato alla storia, non posso dire sia un romanzo non riuscito. L'autrice è stata capace di creare un'ottima atmosfera durante la prima parte del libro, così claustrofobia e malsana da far venire quasi i brividi, un vero peccato quindi che nella seconda parte quel climax venga un po' a perdersi proprio quando il lettore si aspetterebbe di scendere ancora più in profondità. Ci sono parti del libro scritte alla perfezione (vedi la descrizione del capanno con gli strumenti chirurgici)  altre meno (vedi lo scontro finale con l'arrivo risolutore dell'alluvione). Mancano forse i processi mentali che i personaggi affrontano per compiere le loro azioni o dare delle risposte che hanno dei fondamenti concreti con la realtà. Una storia che mixa nel giusto modo horror e avventura a cui forse seria un po' più di collante.

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