giovedì 9 luglio 2015

Revival, di Stephen King

Titolo: Revival
Autore: Stephen King
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 469

La trama: Più di cinquant'anni fa, in una placida cittadina del New England, un'ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l'amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha "salvato" il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l'idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l'urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent'anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l'America in compagnia dell'inseparabile chitarra che l'ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l'ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. "Revival" è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra.

La recensione: Un doveroso commento penso vada fatto alla copertina. Facendo una piccola ricerca mi sono reso conto che in Italia ci siamo aggiudicati la peggiore che potesse esserci. Le altre decisamente migliori della nostra, purtroppo: 



Non mi esprimo sulla nostra cover perchè sono un gentiluomo e l'educazione viene prima di tutto.
Allora...questo romanzo pare essere piaciuto parecchio in giro e nonostante l'abbia preso appena uscito ho aspettato a leggerlo. Ho aspettato che mi chiamasse

La storia: Questo nuovo bimbo partorito dal caro vecchio zio Stephen è la storia di Jamie che all'età di sei anni vive ad Harlow assieme ai suoi genitori e ai suoi fratelli al principiare degli anni '60. La vita scorre tranquilla, gioie e dolori della vita di tutti giorni, anche per il nuovo reverendo Jacobs che ha accettato il nuovo incarico e si è trasferito assieme alla famiglia e che sembra nutrire un interesse particolare verso il piccolo Jamie.
Il tempo passa e proprio come una moda o una corrente musicale, un revival appunto, i loro destini continuano a incrociarsi portando ogni volta qualche cambiamento, in bene o un male.

I personaggi principalmente sono due, quelli su cui maggiormente si concentra l'attenzione del lettore: Jamie e Jacobs. Jamie è inizialmente un ragazzino timido, assetato di sapere e curioso nei confronti del mondo, nella sua vita però le cose non andranno sempre come dovrebbero e più di una volta gli capiterà di fare i conti con dei grossi errori, uno tra questi l'uso massiccio di droga. Un personaggio niente male che perfettamente si adatta al ruolo di spalla, benché sia lui a raccontare la storia. Assieme a lui assistiamo allo scorrere del tempo, a com'era la vita negli anni '60, assistiamo all'evoluzione delle musica e al nascere di nuovi generi. Viaggiamo in lungo e in largo per l'America come dei veri grupie sempre accompagnati da buona musica rock...
Jacobs è perfetto. Il perfetto personaggio misterioso ed enigmatico che si porta sempre dietro un alone di qualcosa di diverso e che incuriosisce parecchio, devastato anche lui da un brutto incidente che colpisce sua moglie e suo figlio. E' lui il vero fulcro della storia, è lui a portare avanti la baracca, coi suoi discorsi, le sue azioni e le sue sporadiche apparizioni. Quello che però mi è dispiaciuto è il non avere modo di capire a cosa servono. Si ok succedono delle cose ma la domanda che mi potevo frequentemente durante la lettura era perchè? Perchè? Perchè? 
King poteva sfruttare in modo migliore la presenza di questo suo personaggio così ben strutturato che vagamente ricorda Leland Gaunt di Cose Preziose, un personaggio sfuggente che nasconde un'anima oscura e malefica. In quel caso però l'intreccio era molto più ampio e corposo e il sovrannaturale molto più presente che nel nostro caso.

Il finale l'ho trovato piuttosto strano. A parte le vicende che accadono...mi riferisco proprio a tutto il processo che ad un tratto si innesca e che porta alle pagine conclusive del romanzo, a quando Jamie viene reclutato da Charles per assolvere l'ultimo compito. Il lettore affronta le quattrocento e rotte pagine per arrivare al gran finale. Affronta tutte le pagine chiedendosi dove si vada a parare, cosa che si intuisce solo arrivati a fine. Ecco che spesso, proprio perchè durante la storia non vengono fornite info di nessun tipo ne tantomeno gettata qualche esca che possa incuriosire il lettore da spingerlo ad andare avanti, il romanzo risulta lento e procedere a singhiozzi.
Gli ultimi accadimenti non sono più ricordi, ma è quello che accade ai giorni nostri. Vengono inseriti nella storia personaggi appartenenti al passato del protagonista, primo fra tutti Astrid, la ragazzina con cui Jamie se la spassa da giovane. Quello che mi chiedo io adesso è come mai proprio lei! Capisco benissimo che il Rev per convincere Jamie a dargli una mano col suo ultimo esperimento elettrico utilizzi una persona che ha avuto un ruolo importante nella vita del protagonista...ma a lui, Jamie, dopo tutto quel tempo e quegli anni chi glielo fa fare di accettare un accordo con uno che si è rivelato un ciarlatano con manie di grandezza? Perchè Astrid era la sua fidanzatina? Perchè una volta ha fatto tornare ala voce al fratello durante una riunione in chiesa? O forse perchè una delle volte che si sono rivisti nel corso degli anni gli ha detto "smetti di drogarti" e lui l'ha fatto? Si poteva fare di meglio.
Non dirò come ho avuto paura di trovarmi di fronte al nuovo esperimento del Dottor Frankenstein non appena ho collegato il pilone metallico attira fulmini di Skytop con il paziente zero del reverendo Jacobs...
Zio King ti pereeeeego questo non me lo dovevi fare!

Il messaggio: Quale direte voi. La voglia di capire che cosa ci sia al di là della morte, capire che cosa ci sia oltre quella porta che si spalanca dopo che i nostri occhi si sono chiusi. Un argomento che vagamente richiama alla vita dopo la morte degli antichi Egizi...solo senza fulmini e giochetti da baraccone da fiera... Detto fra noi, vista la carriera decennale di King e i numerosi libri che lo hanno reso famoso, mi aspettavo un messaggio un po' più universale de la verità è là fuori tanto cara agli agenti Mulder e Scully...
Che il Re del brivido si stia opacizzando? Vedremo cosa accadrà col secondo volume della triogia dedicata a Hodges di cui Mr Mercedes è l'incipit.

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