venerdì 11 aprile 2014

Recensione: Divergent, di Veronica Roth // Primo volume della trilogia

Un caro buon giorno a tutti cari lettori! Prima di iniziare vorrei ringraziare tutti voi che ogni giorno passano di qua e contribuite a far crescere questo sito dedicato alla lettura e la sua pagina fb.
Grazie davvero.

Adesso però veniamo a noi e al libro di cui vi parlo oggi. Uscito tempo fa e adesso accompagnato pure da un film nelle sale cinematografiche. Parliamo del fenomeno che segue le orme di Hunger Games, anch'essa una trilogia dispotica, scritta da Veronica Roth: Divergent.

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Serie: #1 Divergent
Editore: DeAgostini
Pagine: 480

La trama: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

La recensione: Finalmente un romanzo dispotico degno di questo nome! Contrariamente a The Selection questo primo romanzo della trilogia omonima di Veronica Roth, rispetta tutti i crismi del genere. Urliamolo ai quattro venti quindi.
L'altro mio metro di paragone era la trilogia di Hunger Games di Suzanne Collins, quindi è dura parlare di Divergent! Il primo amore non si scorda mai, no?

Questo romanzo, come dice la trama, ci porta in una Chicago del futuro dove la città è divisa in 5 fazioni: Abneganti, Intrepidi, Candidi, Pacifici, Eruditi. Ogni ragazzo di 16 anni è chiamato a dover scegliere il proprio posto durante la Cerimonia della Scelta. Scegliere a quale fazione appartenere per il resto della loro vita a seconda delle proprie inclinazioni. Chi non è capace di scegliere viene sbattuto ai margini della città e destinato a una cita di carità classificato come Escluso...
Per Beatrice (detta anche Tris) la vita non diventa proprio una passeggiata dopo che abbandona la casta di appartenenza, gli Abneganti, per lasciarsi travolgere dall'irruenza degli Intrepidi, dopo che il suo test è risultato inconcludente...

Tris abbandona la sua casa e la famiglia per unirsi a coloro che difenderanno la città, i guerrieri. Coloro che combattono e sottopongono il loro corpo a dure prove. Ma il percorso è lungo per una che ha passato la sua vita ad aiutare gli altri. Ma Tris è una Divergente. Ha in sé qualcosa di unico e speciale che le permette di appartenere a più categorie contemporaneamente. Solo che deve nascondersi. Non farlo sapere a nessuno. C'è la morte per tutti coloro che dimostrano di non poter essere controllati dalla società....

La storia si legge bene, anzi, strabene e nonostante le quasi 500 pagine scorre che è una meraviglia...tanto che pensavo mancasse qualche pagina. Quindi un bel punto a favore. Un libro che fa venire parecchia voglia di vedere come va avanti la storia.
Ci sono molte parti interessanti, una di queste è la Cerimonia della Scelta, oppure il momento in cui Tris scopre dal test di essere una Divergente. Momenti in cui davvero non si riesce a mollare il libro.
Di contro però c'è tutta una parte dedicata all'addestramento fisico degli Intrepidi che secondo me si poteva sfoltire di parecchio. Pare quasi di essere in Fight Club. Troppo lungo. Capisco che il lettore deve capire in che contesto siamo, ma il prima è già abbastanza chiaro nel dire quanto particolare e claustrofobica sia la società.
Il genere dispotico mi piace un sacco davvero, forse perchè sotto sotto anche io sono un po' figlio di 1984 di Orwell e instancabilmente cerco quell'atmosfera. E faccio paragoni continui.
La storia della divisione in caste è buona, nonostante la storia sia stata scritta nel 2011, quindi poteva forse essere giocata meglio. Una pecca del romanzo forse è l'aver ignorato il significato allegorico della storia. Vediamo quindi cosa succede nel secondo e terzo volume prima di giudicare. Siamo onesti.

I personaggi sono decisamente molto affascinanti, specie Quattro, l'istruttore di Tris. Gente sempre in cerca del pericolo, dell'eccesso e coperti di tatuaggi. Moooooolto sexy. Indubbiamente hanno del potenziale, anche se spesso il loro carattere e il loro comportamento non sempre è giustificato, lasciando le loro azioni un po' fini a se stesse.
Molto bello però il cameratismo che si respira nel dormitorio del rifugio degli intrepidi. Molte personalità differenti, che fanno calare il lettore nella giusta atmosfera di "pericolo" della protagonista.
Scontata (come il genere impone) la storiella d'amore di Tris, messo da parte questo dettaglio, ho apprezzato moltissimo il modo in cui viene introdotta e come viene sviluppata. Diversa insomma dal classico "oddio com'è figo lui lo voglio", decisamente inadatto al tipo di storia che abbiamo di fronte.
I genitori della protagonista e di suo fratello (che però sceglie una fazione differente) sono figure pressochè inesistenti, che poco influiscono sulla scelta del futuro dei loro figli. Forse per dare l'idea di libertà, il famoso detto "la vita è loro", ma io che sono vecchio stile dico che due parole in più a quei due ragazzi che se ne vanno di casa potevano anche dirla, no? In fondo erano pur sempre Abneganti, no?

Il tema è molto attuale: l'idea di una società dispotica che reprime al massimo i sogni e le speranze della gente è quanto di più vicino ci possa essere alla nostra società attuale purtroppo.
Solo che anche noi come società dovremmo trovare il coraggio di reagire per spezzare queste catene.

L'azione, quella importante dico, è concentrata nella parte finale del libro in un susseguirsi di combattimenti e battaglie che tiene col fiato sospeso. Azione che prelude a quello che sarà il secondo volume della trilogia, che non vedo l'ora di leggere, a questo punto.
La storia procede bene, ha un ritmo parecchio serrato che spinge ad andare avanti quasi che anche il lettore prendesse parte alla lotta che i personaggi del libro combattono. Non mancano colpi di scena e momenti di panico, sia per i personaggi sia per chi legge.

Giudizio? Un buonissimo libro, che si legge con piacere molto volentieri. Uno di quei libri che fa parecchio rumore, anche dovuto adesso all'adattamento cinematografico, ma che almeno dice qualcosa, che lancia qualche messaggio e soprattutto spinge i giovani alla lettura, che è cosa buona e giusta.

Cosa viene dopo?

Vediamo come procede, no?

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