giovedì 27 marzo 2014

Follia, di Patrick McGrath

Titolo: Follia
Autore: Patrick McGrath
Editore: Adelphi
Pagine: 294

La trama: Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.

La recensione: Un capolavoro e non c'è altro da dire.
Ho conosciuto questo autore qualche mese fa grazie al suggerimento di una collega così, dopo averlo comprato al negozio di usato, ho pensato fosse giunto il momento di dare spazio a Follia. Ed è follia dalle prime pagine. 
Nonostante la trama dica di essere una storia d'amore dentro questa storia c'è un mondo intero, il mondo della psiche umana, ben più intricata e spaventosa di tutto il resto.
Si può resistere a un'attrazione fatale? Si può voltare le spalle a una passione travolgente, una pasisone che rischia di mandare la nostra vita in pezzi? No. No è la risposta di Stella, protagonista indiscussa del romanzo, quando davanti ai suoi occhi appare Edgar Stark, un tenebroso artista recluso in un antico manicomio vittoriano.
Sarà che per me tutto ciò che è vittoriano piace a prescindere, ma il livello di coinvolgimento è altissimo. Viviamo la vicenda attraverso gli occhi di Peter Cleave, che ci racconta i risvolti scabrosi e psicologici di Edgar e Stella e dell'inarrestabile valanga che travolge la loro vita e di tutte le persone che stanno loro vicino.

Dal linguaggio scorrevole il romanzo, nonostante tratti principalmente di psicologia, si presta a essere letto da tutti. Molti accusano McGrath di aver infarcito un romanzetto rosa con qualche parolone. Io non sono per niente daccordo. La storia deve esserci, ma è solo di supporto per raccontare gli stati d'animo dei personaggi. Non è solo la psiche della protagonista che a mano a mano che leggiamo ci viene svelata, ma attraverso la sua, di riflesso, appaiono anche tutte le altre. Alterate, cambiate, devastate, traumatizzate.
Un romanzo che spinge il lettore alla riflessione, all'analisi e all'autoanalisi. I fatti ci scorrono davanti in modo vorticoso, trascinandoci con loro, in un mondo fatto di paura, di tenebre, e forse anche di salvezza. Anche se dal passato non è mai possibile sfuggire del tutto. Può essere rimosso, ma non cancellato, e quando meno te lo aspetti torna in modo devastante per fare i conti.

In questo libro l'ambientazione è fantastica. Questo fatiscente edificio vittoriano che ospita malati di mente trasmette fin dalle prime pagine una sensazione di disagio, quasi fosse lui stesso un personaggio che ha un ruolo importante nella storia. E ce l'ha, perchè tutto inizia da lì, in quell'edificio dove sembra non battere mai il sole, circondato da un altissimo muro che nasconde la vista.
Una serra ormai vittima del tempo, dove le piante non crescono più e dove restano solo vetri rotti è l'angolo dove la passione, l'ossessione e la follia dei personaggi prendono vita...

Un finale, che molti hanno giudicato scontato, a me è piaciuto moltissimo. Forse proprio per quel motivo. Scontato non vuol dire stupido o banale. Significa che rispecchia la realtà, quindi vero. E quando la realtà ti travolge e ti fa rimanere a bocca aperta facendoti pensare "cavolo, è così davvero", significa che l'autore ha fatto bene il suo lavoro. Ha creato catarsi coi cusoi personaggi e soprattutto con la storia...che tratta appunto di psiche.
Quanti libri al giorno d'oggi possiamo dire di lasciarci a bocca aperta?
Si contano sulle dita di una mano.

Bravo McGrath. Ti sei guadagnato un bel voto in pagella.

lunedì 24 marzo 2014

Anna dai capelli rossi, di Lucy M. Montgomery

Titolo: Anna dai capelli rossi
Autore: Lucy Maud Montgomery
Editore: Giunti Junior
Pagine: 320

La trama: Anna è un'orfanella adottata per caso, non ha avuto niente dalla vita fino a quando non è stata accolta un po' fortunosamente alla fattoria dei Tetti Verdi. Anche combinando un disastro dopo l'altro, non perde mai il suo buonumore. Grazie alla sua capacità di vedere il mondo con gli occhi delle fantasia, riesce a sopravvivere alle avversità. Un romanzo capace di trasmettere una magica atmosfera di coraggio, fantasia e gioia di vivere. Età di lettura: da 8 anni.

Consiglio: Ho avuto voglia di rileggere questo romanzo per ragazzi qualche tempo fa. Così questa versione della Giunti Junior è venuta in mio soccorso. Pagata pochissimo tra l'altro.
Forse tutti conoscono già la storia di Anna l'orfanella e di come venga adottata da Matthew e Marilla alla fattoria dei Tetti rossi, ma quello che forse non si sa è quanto questa storia possa donare anche a una persona adulta. Anna ci insegna a prendere la vita in modo semplice, facendo tesoro di quello che abbiamo. La fantasia è la nostra compagna di vita. Cosa non certo da sottovalutare.
Anna ci fa sognare, ci fa tornare piccoli, ci diverte. Ci insegna ad affrontare la vita e avedere il bello anche dove di bello, inizialmente, c'è ben poco.
Consigliatissimo.

venerdì 21 marzo 2014

Lacrime d'oddìo, di Nancy Rock // Storia di una serial killer

Titolo: Lacrime d'oddìo
Autore: Nancy M. Rock
Editore: Youcanprint
Pagine: 68
Prezzo: 0.99 euro

La trama: Si faceva chiamare "Lacrime d'oddìo", già, quelle lacrime che solo lei conosceva, quelle lacrime amare, quelle che prima di scendere ti fanno dannare l'anima, quelle che bruciano sulla pelle e lasciano un solco profondo sul cuore, una ferita che mai più si rimarginerà. Ogni uomo e non solo, che incrociava il suo sguardo, restava ammaliato, stregato da lei, nessuno mai poteva immaginare che dietro a quella figura di donna sensuale, desiderata da tutti, si nascondevano segreti inimmaginabili. Dietro quella figura di donna si nascondeva una serial killer, il suo nome era Sheila Mitsuawa.

La recensione: Lacrime d'oddio è l'incipit di una serie di libri, forse una trilogia, dove facciamo la conoscenza del personaggio di Sheila Mistuawa. Inizialmente non è chiaro con chi abbiamo a che fare. Sembra quasi di avere a che fare con qualcosa di genere drammatico. La protagonista, inizialmente bambina, dopo essersi trasferita a New York da Kyoto per questioni di lavoro del padre, resta vittima di un evento tragico. Evento che segnerà il resto della sua giovinezza. La sua famiglia viene perseguitata da loschi individui che sembrano collegare suo padre ad una strana formula per la messa sul mercato di un'arma batteriologica. La famiglia si sgretola lasciando Sheila costretta a una vita coi nonni e una violenza carnale che le giurare che mai più nessun uomo potrà toccarla in quel modo. Ecco che nel giro di pochissimo, Sheila, da vittima si trasforma in carnefice, mettendo in atto una serie di omicidi a base di cianuro ai danni di facoltosi uomini d'affari, intrigati e vittime della sua bellezza orientale... La trama è molto accattivante e l'autrice crea un perfetto serial killer, forse però a causa della brevità del romanzo, la storia manca di dettagli. Gli omicidi che la protagonista mette in atto adescando uomini nelle hall di alberghi di lusso, non ci vengono descritti in modo sufficiente. Cosa accade quando Sheila entra dentro quelle camere d'albergo così elegantemente arredate ci viene raccontato da lei stessa un'unica volta e in modo troppo sbrigativo affinchè il lettore possa assaporare la suspance che il momento richiede e comprendere fino in fondo la motivazione e la crudeltà che sfinge ad un atto così estremo.
Chi aveva avuto pietà per me e la mia famiglia? Nessuno” pensa ad un tratto Sheila. Nonostante abbia avuto delle grosse perdite a livello affettivo e la tragedia subita, sembra una motivazione un po' troppo precipitosa per mettersi ad uccidere altre persone, uomini che ti ricordano il tuo trascorso ok, ma pur sempre persone innocenti. Questa decisione viene presa in poco tempo e argomentata in modo troppo drastico affinchè il lettore possa trovarla plausibile fino in fondo. Qual'è il percorso psicologico che porta Sheila a cambiare totalmente la sua vita?
L'altro personaggio più famoso all'interno della storia è Kim, una giovane pittrice che elegge Sheila a sua musa ispiratrice e con cui instaura una particolare relazione. Un rapporto interessante il loro, dove si intravede  anche qualcosa che va oltre la carnalità, purtroppo il tutto si consuma nel respiro di pochissime pagine e proprio quando il lettore si sta affezionando al nuovo risvolto della storia, tutto cambia nuovamente pista.
La storia della formula legata all'arma batteriologica torna sul finale, in tempo per aprire il nuovo filone narrativo protagonista del nuovo libro e dare modo a Sheila di promettere che si vendicherà sull'uomo che l'ha portata ad essere quello che è adesso: una killer seriale.

Il mio giudizio: Una storia niente male. Buona l'idea della serial killer orientale, anche se un po' banale forse. Le uniche pecche sono la brevità per un numero enorme di eventi che forse avevano bisogno di più spazio e la mancanza di "lati umani" dei personaggi che non da modo al lettore di affezionarsi e "conoscere" i personaggi della vicenda fino in fondo.

L'autrice:  Nancy M.Rock nasce a Krefeld Germania, studia e si diploma alla Albert Schweitzer Realschule, dopo la maturità per scelta non frequenterà l'università. Da alcuni anni vive in Italia. Si firma con un pseudonimo. Nancy è una donna molto sensibile, capace di emozionarsi per le piccole cose ed è in grado di piangere di gioia per piccoli gesti. Non ama i pregiudizi, l’ipocrisia e le ingiustizie; non ama essere una della massa ma se stessa sempre e comunque, con i suoi pregi e difetti! In nessun caso mai scenderebbe a compromessi con qualcuno. Ama tutto ciò che si chiama arte, la pittura in tutte le sue forme anche se non ha dimestichezza con la tavolozza, ai tattoos con cui decora il suo corpo, la musica rock e film horror e thriller.
Nancy è una scrittrice esordiente di thriller, a Ottobre 2012 ha pubblicato con Self-publishing il suo primo libro "Lacrime d'oddìo" disponibile sulle varie librerie online.

Chi volesse leggersi questa prima parte della saga di Sheila Mistuawa può cliccare QUI scaricarsi il libro da Amazon.it.

mercoledì 19 marzo 2014

Sopravvivere agli zombie, di Igor Zanchelli

Ciao a tutti quanti! Quest'oggi vi parlo di un genere che sta tornando in auge negli ultimi tempi: gli zombie. Benchè siano famosi da anni e anni, in quest'ultimo periodo vediamo sempre più spesso in libreria spazi dedicati appositamente a questo genere. Uno spazio dedicato ai non-morti, tutta quella schiera di gente che si rifiuta di morire nonostante sia colpita da un virus letale e che continua a vagare per le città seminando il caos cibandosi di carne umana. Fantastico.
Protagonista della recensione di oggi è il libro di Igor Zanchelli: Come sopravvivere agli zombie.

Titolo: Sopravvivere agli zombie
Autore: Igor Zanchelli
Editore: Lulu
Pagine: 142
Prezzo: 3.76 euro

La trama: Come ci comporteremmo in una Apocalisse Z? Come l'umanità si comporterebbe? Saremmo uniti o come sempre divisi e campanilisti? Saremo in grado di superare il nostro ego, ed avere una coscienza globale? I nostri protagonisti, dovranno vedersela solo con gli zombie, o con altro di ben più pericoloso e famigliare? Ivan e Max, due poliziotti dai modi rudi, ma dal cuore tenero, si troveranno catapultati in piena Apocalisse Z. Loro malgrado scopriranno che non sono solo gli zombie a portare morte e caos. Una lenta ed inesorabile discesa verso l'inferno.

La recensione: In casi come questo si può solo dire “breve e intenso”. Leggere il libro di Igor Zanchelli mi ha sbalzato indietro nel tempo, quando più piccolo passavo pomeriggi a friggermi il cervello ai videogames sugli zombie. E ovviamente non potranno fare altro tutti coloro che conoscono la famosa saga di film di Resindent Evil (parlando dei più giovani).

La storia è quella di Max e Ivan, due poliziotti grandi e grossi che passano il loro tempo a prendersi in giro come ci si aspetterebbe dalla categoria, e della loro lotta per la sopravvivenza in un mondo che non è più lo stesso. Un virus letale, un'arma batteriologica, ha infatti infestato il paese e in giro ci sono mostri che si cibano di carne umana. E' l'apocalisse. Il romanzo, per quanto breve, è ricco di azione e non delude le aspettative degli afecionados. C'è infatti azione a non finire. Da una storia come questa ci si aspetta un certo tipo di personaggio, delle determinate situazioni, dei buoni e dei cattivi e, ovviamente, zombie a palate. Qua troviamo tutto questo e qualcosa di più. Il punto di forza sono i personaggi e il ruolo che giocano all'interno dell'azione. Ivan e Max eseguono gli ordini del loro capo senza quasi fiatare, ma entrambi si portano dietro un passato particolare. Ivan, è l'uomo tutto d'un pezzo che non esita a buttarsi nella mischia ma allo stesso tempo è tormentato da strani incubi che sembrano mutare di paripasso con la natura di soldato e civile. Max è l'amico di sempre, pronto a dare una mano al prossimo a costo di mettere a repentaglio la sua stessa vita. Entrambi combattono i mostri per restare vivi. Presto però scopriamo che quelli che noi chiamiamo zombie non sono i soli da poter essere così classificati. Un gruppo di fanatici, capitanati da un misterioso personaggio che si fa chiamare “il Messia”, semina il panico tra i pochi sopravvissuti di questa Apocalisse, mettendo in atto degli “strani” metodi di purificazione.
Qui è il fulcro di tutta la storia. La domanda che dobbiamo porci è: chi sono i veri cattivi? Sono gli uomini con la carne marcescente che si spostano per sfamarsi di carne umana, oppure gli uomini reali, quelli che vittime di ciò che li circonda si sono lasciati trascinare dal degrado e tramutati loro stessi in crudeli aguzzini?
Numerose nel libro sono le scene di violenza e più volte ci viene ricordato il nostro stato di civili impotenti di fronte alla voracità dei mostri, ma ben peggiore è l'atteggiamento dell'essere umano, in quanto razza, e questo fa passare tutto in secondo piano. Leggere quanto l'uomo, dotato di intelligenza, possa scadere in comportamenti così bassi e crudeli verso persone a lui simili, è disarmante. Zanchelli nel suo libro ci sottopone a quesiti troppo spesso ignorati, la cui risposta, per quanto ovvia, non sempre è così facile. Ci mette di fronte a una duplice lotta. Quella per la sopravvivenza e quella interiore. Un piacevole risvolto quindi troviamo tra le pagine di questo libro.
Molti pensano che gli zombie portino solo sangue e morte. Gli zombie di Zanchelli, combattuti con onore da Max e Ivan Zamorano, portano invece riflessione. Una riflessione sui pregiudizi che immancabilmente abbiamo di fronte a situazioni che pretendono delle scelte difficili, tra la vita e la morte. Siamo davvero così estranei alla morte? Siamo così sicuri che di fronte a una situazione di emergenza  non saremo i primi ad estrarre la pistola e sparare?

Al di là della storia che comunque è avvincente, ed è inevitabile non simpatizzare per quei due ragazzacci che fanno i poliziotti, c'è ben altro. Altro ben diverso dalla classica storiella spara-tu-che-sparo-io o dove i superstiti si barricano da qualche parte e aspettano la manna dal cielo.
Ma come già annunciato c'è anche parecchia azione che non starò qua a spiegare per non rovinare un inatteso e sorprendente finale che fa davvero restare con la voglia di saperne ancora di più, imbracciare le armi e partire in missione assieme a tutto il gruppo alla conquista (o disfatta?) del mondo!

L'autore Igor Zanchelli cura anche un survival blog, il cui protagonista è sempre Ivan Zamorano, che quasi in tempo reale ci tiene aggiornati sulle sue avventure zombesche e dove recentemente ha annunciato l'inizio di una nuovissima avventura...
Occasione in più per restare in sua compagnia quindi.

Per chi fosse interessato il libro è disponibile sia in formato ebook che in formato cartaceo al seguente link di Amazon.it

sabato 15 marzo 2014

Shadowhunters - Città di ossa, di Cassandra Clare // Il primo libro della serie The Mortal Instruments

Ciao a tutti quanti cari lettori! Penso che il titolo di oggi parli per conto suo e non ha bisogno di altro preamboli, non mi dilungo quindi oltre e iniziamo!

Titolo: Shadowhunters - Città di ossa
Serie: #1 The Mortal Instrument
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Pagine: 525

La trama: La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.

La recensione: Contrariamente a quanto ho letto in giro a me è piaciuto. Sarà perchè non fa bene leggere sempre libri seriosi, ma questo primo volume di Shadowhunters mi ha davvero coinvolto! Mi sono avvicinato al libro perchè non facevo che vederlo in libreria e mi sono incuriosito, così mi sono messo a caccia di info e alla fine ho ceduto e ho provato a leggerlo...il negozio di libri usati mi da sempre molta soddisfazione!

Ma vendiamo a noi e alla nostra storia. Shadowhunters – Città di ossa è un urban fantasy davvero ben costruito. L'ambientazione è la vera protagonista di questa storia. Una New York perennemente immersa nell'oscurità e popolata di demoni. Pane per i denti di tutti coloro che amano l'azione. Una città reale che inconsapevolmente convive con una invisibile, popolata dalle creature della notte. A combattere per la salvezza degli umani ci sono loro, gli Shadowhunters, guerrieri addestrati alle più letali tecniche di guerra, con un oscuro passato alle spalle. Devo ammettere che inizialmente immergersi nel mondo dei Cacciatori non è stato facile. L'autrice Cassandra Clare ha costruito una bella trama a questo libro e un bellissimo background che fa venire voglia di non posare mai il libro. Solo dopo qualche pagina si iniziano a metabolizzare le numerosssime informazioni riguardanti i personaggi del libro e le loro storie che si alternano tra presente e passato. Molti nomi, molti generi, molte classificazioni. Serve quasi una guida per orientarsi nel Mondo Invisibile. Ma ci si sguazza che è una meraviglia! I protagonisti (Clary, Jace, Simon, Alec e Isabelle) hanno tutti dei tratti distintivi del carattere che non li fa essere banali. A parte forse Simon, l'amichetto innamorato della protagonista da quando erano piccoli.


Un urban fantasy che non ti annoia mai. Le 500 pagine mi sono volate via in due serate e mi hanno fatto passare dei bei momenti di suspance, perchè in questo libro c'è un sacco di cose oltre ad una bella storia che ti porta all'interno di un Istituto popolato di cacciatori di demoni. C'è azione, c'è sentimento, c'è amicizia. Ma quello che più colpisce è che tutti i personaggi di questa storia subiscono un forte cambiamento. Un cambiamento che per molti è di tipo affettivo e per altri a livello umano e sociale. 

Tutta la storia degli Shadowhunters e del Mondo Invisibile è, per il mio modesto parere e se vogliamo leggere la storia da un punto di vista non strettamente narrativo, una metafora del modo in cui l'essere umano affronta un cambiamento improvviso nel corso della propria vita. Cosa succede quando tutto quello in cui hai sempre creduto viene smentito? Cosa succede quando scopri che la persona più importante della tua vita ti ha mentito per anni? Ma soprattutto, come affronti il confronto con la pura realtà per sopravvivere? Puoi fare solo due cose. Soccombere o iniziare a combattere. Shadowhunter al di là della trama accattivante, dei personaggi che sono adolescenti e quindi un libro rivolto a un pubblico giovane, e dei cattivoni di cui il Mondo Invisibile è pieno, è un invito alla lotta e al non arrendersi anche quando tutto ti rema contro. E per un libro rivolto principalmente alle nuove generazioni, è un messaggio non da poco. Essere sempre quello che si è senza mai lasciarsi andare.


Cosa viene dopo?
Shadowhunters - Città di cenere

martedì 11 marzo 2014

Padri imperfetti, di Alessandro Curti

Buongiorno a tutti quanti, il libro di oggi è diverso dagli altri. E' un libro particolare, che tocca delle corde in un modo tutto suo. A far vibrare queste corde è Alessandro Curti con il suo primo libro Padri imperfetti, che narra le difficoltà dell'essere padre e del ruolo che ricopre chi per lavoro fa l'educatore.

Titolo: Padri  imperfetti
Autore: Alessandro Curti
Editore: Koi Press
Pagine: 202

La trama: Quando un uomo può essere definito padre? Forse nel momento esatto in cui la sua creatura nasce? O quando decide di crescerla? Oppure quando le rimane accanto anche nelle difficoltà? Un uomo che fugge di fronte al figlio è pur sempre un padre? Alcuni uomini decidono di lottare per prendersi cura dei loro bambini, passano intere giornate aspettando che la loro piccola si decida a trascorrere il pomeriggio con loro e a chiamarli "papà", altri lottano in tribunale per mantenere la custodia di un figlio, ma qualcuno scappa di fronte alle responsabilità.Tre padri. Tre figli. Tre storie dolorose nelle quali Andrea, educatore, viene chiamato ad intervenire per dipanare la complicata matassa di relazioni generazionali e di coppia. Un educatore e il suo impegno nell'affrontare le imperfezioni di alcuni padri che lo riconducono, inevitabilmente, a rileggere la sua storia di figlio e di padre. A volte i padri lottano, altre volte scappano, ma in ogni caso lasciano un segno indelebile nelle vite dei loro figli.

La recensione: Premetto che anni fa, prima di diventare un book blogger, anche io sono stato un educatore. L'argomento di questo libro quindi mi ha interessato sin da subito. Sapevo che cosa mi sarei trovato di fronte.
Per chi invece fosse "nuovo" alla figura dell'educatore, il libro di Alessandro Curti, è un buon trampolino di lancio per iniziare a capire quale ruolo ricopra questa figura professionale.
L'educatore è un figura che agisce nell'ambito sociale alla tutela dei diritti dei minori, in quelle situazioni dove i rapporti familiari non sono così semplici, tanto da avere bisogno di qualcuno che tracci delle linee e faccia da tramite tra le persone emotivamente coinvolte e i servizi sociali.
Il libro racconta di Andrea e del suo lavoro prendendo in esame alcune sue situazioni lavorative.
Benchè ci troviamo di fronte a un libro che parla di problematiche vere e non certo di un libro che ha a che fare col fantasy, Padri Imperfetti, può avere una duplice lettura. Può essere letto dal punto di vista lavorativo e prettamente professionale, oppure da quello narrativo seguendo la storia come un romanzo che ha comunque come protagonisti persone della vita di tutti i giorni.

Diventare padre è un discorso serio, ma ancora di più è esserlo. Cosa accade nella mente di un uomo quando lo diventa è una sorta di trauma, che può essere bello oppure no, a seconda di come viene accolto. Questo libro ci racconta tre storie differenti, tre situazioni differenti in cui tutti noi ci rivediamo. Sia che siamo padri, sia che siamo figli.
La cosa interessante è proprio questa, queste storie possono essere lette da tutti indistintamente. Nonostante si parli di qualcosa di serio, la leggerezza con cui Alessandro Curti ci "accompagna" ai vari incontri coi ragazzi e i loro genitori ci permette di condividere con lui e con loro parte delle loro storie personali, con un linguaggio colloquiale e per niente pesante.

In compagnia di Andrea assistiamo alla nascita delle difficoltà, a come i problemi vengono recepiti dai diretti interessanti ma soprattutto percepiamo il modo in cui i ragazzi capiscono e affrontano quello che gli sta succedendo. Molto spesso non è facile far capire loro che le cose sono cambiate e che tra babbo e mamma le cose non sono rose e fiori. Ed ecco che Andrea arriva nelle loro vite, come una specie di angelo custode, che col sorriso sulle labbra insegna loro e ai loro genitori quale sia il modo più consono di affrontare la cosa.

Questo libro è fatto di storie e di emozioni. Non ci sono colpi di scena, ma c'è la vita, che spesso può spaventare più di qualsiasi altro mostro in circolazione. Ma può anche dare parecchie soddisfazioni, come lo scoprire l'amore che i genitori hanno per i loro figli, e quanto sia bello passare dei semplici momenti in famiglia facendo le cose di tutti i giorni.

L'autore: Nasce a Milano in un freddo gennaio del 1972 e vive la sua infanzia ed adolescenza nel capoluogo lombardo. Nel 1993 riceve una cartolina dallo Stato che lo invia in una comunità per minori sulla sponda lombarda del Lago Maggiore dove si scontra con l'Educazione Professionale.  Da allora vive sulla sponda del lago e lavora nell'alta provincia di Varese. Nel 2003 si laurea in Scienze dell'Educazione presso l'Università Statale di Milano-Bicocca con una tesi sulla valutazione dell'autonomia negli adolescenti ospiti di comunità. Nel 2006 un nuovo scontro, questa volta con il mondo della paternità. Attualmente è Educatore di interventi educativi domiciliari per minori a forte disagio sociale, Coordinatore di Micronido e dell'équipe Educativa della Cooperativa che ha costituito con sua moglie e la loro “socia equilibratrice” e Consulente Pedagogico. Blogger per passione dal 2012, coinvolto nell'amministrazione di una pagina Facebook che si occupa di Educazione e Pedagogia quasi per caso, collabora con un web-magazine per padri dal settembre 2013 ed ha pubblicato il suo primo romanzo “Padri Imperfetti” nell'ottobre 2013. 

Il blog di Alessandro Curti: Labiritnti pedagogici

lunedì 10 marzo 2014

Intervista: Luca Terenzoni

Buongiorno colleghi lettori! Periodo di novità questo. Come avrete certamente letto nei link del blog è presente una nuova sezione, e con oggi la inauguriamo: interviste.
Intervistiamo Luca Terenzoni, il primo autore emergente che ha dato fiducia al mio lavoro e che stavolta condivide con tutti noi qualche suo pensiero con qualche semplice domanda.

Il tuo rapporto con la lettura, cosa significa per te leggere un libro?
Leggere un libro per me significa innanzitutto avere la possibilità, anche se solamente per cinque o dieci minuti, di estraniarmi dalla realtà per iniziare a viaggiare nel tempo e/o nello spazio, conoscendo personaggi e luoghi nuovi.

Domanda banale ma dovuta anche per uno scrittore. Qual è il genere di libro che preferisci?
Preferisco senz’altro i classici, però mi piace rimanere aggiornato anche sulle ultime novità editoriali. 

Hai studiato economia e lavori in un ufficio amministrativo, un iter insolito per uno scrittore. Dove trovi il tempo per scrivere?
Scrivo nei ritagli di tempo e, soprattutto, quando riesco a trovare la concentrazione sufficiente per poterlo fare.

Come nasce un tuo libro? Che cosa viene prima e che cosa invece viene dopo.
Sia “Primavera in Borgogna” sia “Gli inevitabili incontri del destino” sono nati essenzialmente dal desiderio di raccontare storie di persone. Per quanto mi riguarda, prima viene senz’altro la caratterizzazione dei singoli personaggi coinvolti nella vicenda, dopodiché scelgo in quale contesto farli interagire.

Nei tuoi libri uno dei grandi protagonisti è senz'altro la Francia. Da cosa nasce questo tuo grande amore?
La mia passione per la Francia nasce dai viaggi che vi ho fatto nel corso degli anni, e che mi hanno portato ad apprezzare questo paese e ad approfondirne la conoscenza.

Le tue storie raccontano di vicende spesso divise tra due paesi, la Francia e l'Italia, una commistione di luoghi e usanze molto particolari e simili tra loro. Cosa ti trasmettono?
Sono i luoghi che ho avuto occasione di visitare nel corso degli anni quelli che fanno da sfondo alle mie storie; e poiché mi hanno trasmesso profonde emozioni, ho cercato di trasferire quelle stesse emozioni su carta.

Se un domani dovessero chiederti “Ma i tuoi libri di che cosa parlano?” cosa risponderesti?
Risponderei semplicemente: “Parlano di persone”.

Da poco è uscito il tuo secondo romanzo “Gli inevitabili incontri del destino” quanto di te c'è in quel romanzo?
Indubbiamente tutta la mia sensibilità.

Sono presenti molti personaggi, ti rivedi in uno in particolare oppure tutti loro sono le tue molteplici sfaccettature?
Io e Francesco, il protagonista di “Primavera in Borgogna”, siamo molto simili caratterialmente; detto questo, posso comunque affermare che c’è una piccola parte di me in tutti i miei personaggi.

I tuoi personaggi. Lasci solitamente che la tua fantasia crei personaggi dal nulla oppure carpisci qualche idea dalle persone che ti circondano?
Per quanto mi riguarda, l’ispirazione nasce dalle persone che incontro, dai luoghi che mi capita di visitare, dai film che guardo e, ovviamente, dai libri che leggo.

Progetti per il futuro?
L’idea per un terzo romanzo sta lentamente maturando nella mia testa; si tratta solamente di iniziare a metterla su carta. Ovviamente, tempo permettendo…


Grazie a Luca Terenzoni per la disponibilità e ricordo a tutti che chi volesse leggere i suoi libri (Gli inevitabili incontri del destino e Primavera in Borgogna da me recensiti) può cliccare QUI.

venerdì 7 marzo 2014

Incontri proibiti, di Indigo Bloome // Tre in uno: La trilogia a un prezzo scontato

Ciao a tutti, quest'oggi giungo su queste pagine per fare una segnalazione che spero possa farvi piacere. Chi mi segue da un po' avrà certamente notato che qualche tempo fa ho recensito la trilogia di Avalon Incontri proibiti di Indigo Bloome. Beh adesso potete trovare in tutte le librerie e anche su Amazon l'intera trilogia ad un prezzo super conveniente.

Titolo: Incontri proibiti - La trilogia completa
I titoli all'interno: La passione, La seduzione, La tentazione.
Serie: #1,2,3 Avalon trilogy
Autore: Indigo Bloome
Prezzo: 8 euro circa

Trama: Una donna che vuole osare. Un uomo che sa cosa significa il piacere. Due amanti disposti a tutto pur di soddisfare i loro più inconfessabili desideri: sono Alexandra e Jeremy. La psicologa Alexandra Blake arriva a Sydney per tenere un ciclo di conferenze. Quella sera, dopo anni, rivede il dottor Jeremy Quinn, suo ex amante ora divenuto ricercatore di successo. Un incontro all’Hotel Intercontinental, un paio di bicchieri di champagne, un fine settimana insieme: il fascino magnetico del dottor Quinn le fa dimenticare i suoi obblighi di moglie e madre. Per quarantotto ore sarà sua. Jeremy le requisisce il cellulare, la benda, le impone di non fare domande. In cambio, le dona un’esperienza sessuale irripetibile. Alexandra non riesce a resistere e accetta tutte le regole del gioco, senza sapere che potrebbe diventare molto pericoloso… La sua vita da quel momento cambia per sempre, in un vortice di piacere e di passione a cui sarà impossibile sottrarsi.

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria ecco le mie recensioni:



Buona lettura!

giovedì 6 marzo 2014

Quello che gli occhi non vedono, l'opera poetica di Matteo Rolleri

Ciao a tutti cari compagni lettori! Come state? Riuscite a sopravvivere la freddo di questi giorni?
Quest'oggi inauguriamo una nuova rubrica di questo blog, tutta dedicata al componimento poetico.
Con Quello che gli occhi non vedono Matteo Rolleri è il primo ospite di questa nuova sezione.


Titolo: Quello che gli occhi non vedono
Autore: Matteo Rolleri
Editore: Albatros
Pagine: 118
Prezzo: 9.90 euro

Sinossi: È l’amore la chiave di volta per entrare all’interno della scrittura di Matteo Rolleri, che in questa sua prima condivide con il lettore tutto il carico emotivo del suo vissuto interiore. L’amore viene qui raccontato con un misto di stupore ed emozionalità, come si confà a un sentimento che è, per forza di cose, il centro nevralgico del nostro universo. Esperienza fondante del mestiere di vivere, l’amore viene narrato con leggerezza e semplicità, ma non di meno diventa strumento di analisi e di riflessione su di sé e sull’altro. Sì, perché quasi sempre in questo Quello che gli occhi non vedono, l’amore è rispetto a una alterità, a una persona amata che diventa specchio, soggetto e oggetto del nostro pensiero, orizzonte profondo del nostro sguardo.

La recensione: Il componimento poetico, di qualsiasi genere, non è mai semplice. Il perchè sta nel fatto che funziona per immagini, diversamente da come accade con la prosa. Sta quindi a noi lettori creare il mondo che sta dietro a quelle poche righe.
Questa raccolta di poesie ha numerosi comuni denominatori che ci accompagnano dall'inizio alla fine, e il principale filo conduttore è ben chiaro. Nonostante nella prefazione si accenni all'amore come chiave di volta (e di lettura aggiungo io) credo che il nocciolo della questione sia un'altro.
Nonostante che si, l'amore faccia da collante di tutti i componimenti, la sensazione generale che si percepisce nella lettura è quella della rassegnazione, della rinuncia e delle sfiducia nei confronti di ciò che di circonda.
Una serie di versi con un flusso in interrotto di pensieri ci trasporta attraverso la vita del poeta, costellato da delusione, abbandono e solitudine. A tratti si percepisce la voglia di vivere, di reagire, ma quasi sempre "un qualcosa" riesce a mortificare quella scintilla che sembra mai divampare come vorrebbe.
Quello che forse mi è un po' dispiaciuto è il non aver trovato riferimenti alla vita reale. Con ciò non sto certo dicendo che i sentimenti non ne facciano parte, ma nei componimenti non sono presenti quasi mai chiari riferimenti a avvenimenti accaduti, un qualcosa che ci faccia collegare il sentire del poeta a qualcosa di concreto. Le poesie di Matteo Rolleri hanno quasi sempre come argomento un Io che si rapporta e si piega di fronte all'immensità dell'universo e a qualcosa di impalpabile, quello che gli occhi non vedono appunto.
A parte questa piccola critica, mi ha fatto parecchio piacere sapere che ci sono giovani che provano piacere nel cimentarsi nei componimenti poetici e che non pensano solo ad andare in discoteca.
Leggere Quello che gli occhi non vedono mi ha fatto riflettere. Pensare a quanto spesso nella vita di tutti i giorni ci soffermiamo a leggere delle cose che poi non "ci restano". Con la poesia non è così, per capirla dobbiamo rallentare i nostri tempi, soffermarci su ogni singola parola, e guardaci dentro al fine di comprendere e condividere con il poeta quello che ci sta suggerendo.
Questa raccolta di Rolleri è senz'altro qualcosa da dover sperimentare.
Come un bisbiglio prima di andare a letto e scivolare nel sonno.

L'autore: Matteo Rolleri è nato a Piacenza nel 1991. Diplomato in Grafica Pubblicitaria, fin da ragazzino ha coltivato la passione per l’arte della poesia. Quello che gli occhi non vedono è la sua prima raccolta poetica.

Coloro fossero interessati a leggersi la raccolta di poesie può cliccare QUI, il libro è disponibile sia in formato standard che in ebook.

lunedì 3 marzo 2014

Recensione: Obsidian, il primo volume della serie "Lux", di Jennifer L. Armentrout

Eccoci qua, un po' in ritardo forse, ma anche per La bancarella del libro è arrivato il momento di recensire uno dei casi editoriali degli ultimi tempi in fatto di paranormal romance.
Sto parlando di Obsidian, il primo volume della serie Lux scritto da Jennifer L. Armentrout.
Ha riscosso un sacco di successo e sono curioso di dire qualcosa pure io al riguardo. Vediamo un po'.

Titolo: Obsidian
Serie: #1 Lux
Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: Paranormal romance
Pagine: 334

La trama: Kathy è una blogger diciassettenne con un grande sense of humour, si è appena trasferita in un paesino soporifero del West Virginia, rassegnandosi a una noiosa vita di provincia, noiosa finché non incrocia gli occhi verdissimi e il fisico da urlo del suo giovane vicino di casa. Daemon Black è la quintessenza della perfezione. Poi quell'incredibile visione apre bocca: arrogante, insopportabile, testardo e antipatico. Fra i due è odio a prima vista. Ma mentre subiscono un'inspiegabile aggressione, Daemon difende Kathy bloccando il tempo con un flusso sprigionato dalle sue mani. Sì, il ragazzo della porta accanto è un alieno. Un alieno bellissimo invischiato in una faida galattica, e ora anche Kathy, senza volerlo, c'è dentro fino al collo. Salvandola, l'ha marchiata con un'aura di energia riconoscibile dai nemici che li hanno aggrediti per rubare i poteri di Daemon. L'unico modo per attenuare questo pericoloso marchio è che Kathy stia più vicina possibile a Daemon. Sempre che lei non lo uccida prima...

La recensione: Ho divorato questo libro. Davvero. Non pensavo sarebbe accaduto. Sono mesi che mi saltava all'occhio questo titolo, sia sui blog che in libreria. Ecco che quando l'ho trovato sulla bancarella dell'usato ho deciso di dargli una possibilità. E pur essendo partito un po' prevenuto, pronto a trovarmi di fronte la solita storiella da ragazzini, mi sono ricreduto. Iniziamo col dire che nonostante la brevità...il libro ha una copertina rigida troppo pensate! Ma come mai, eh? Vabbè... 

Intro: Primo libro della serie Lux, a cui fanno seguito Onyx (già nelle librerie), Shadows (il prequel che racconta la storia di Dawson, anche questo già pubblicato) e l'ultimissimo Opal. Ci troviamo di fronte alla storia di Kat e del suo trasferimento in un paesotto sperduto dove non succede mai nulla e dove passa le giornate ad aggiornare il suo blog sui libri, fino al momento in cui, spinta dalla madre che la vede sempre sola, va a bussare alla porta dei Black. E qui iniziano i guai. Deamon e Dee non sono come i ragazzi della sua età, bensì alieni provenienti da un altro pianeta (strano vero?) che hanno dei conti in sospeso con altri alieni cattivi. Non è giusto che mi metta a raccontare come vanno le cose sennò non c'è più gusto, quindi parlerò di come la vedo io. 

 I personaggi: Obsidian si presenta come un paranormal romance, visto appunto l'argomento, ma mi ha piacevolmente sorpreso per la caratterizzazione dei personaggi davvero molto azzeccata e ben costruita. Finalmente i personaggi sono credibili! È credibile il modo in cui parlano e si esprimono, il modo in cui si comportano e le situazioni in cui si imbattono. Finalmente un libro in cui rivedersi, un libro in cui i personaggi potrebbero essere davvero i nostri vicini di casa. I protagonisti sono giovani (Kat, Dee, Deamon, Ash ecc. ecc.) quindi è ovvio che nessuno di loro parla mai di avere dei figli o di bollette da pagare, ma ciò che dicono è “vero”, le loro parole vengono usate in quel modo e con quei tempi anche nella realtà. Mi ero un tantino stancato di leggere di ragazzi giovanissimi che pensano e parlano come gente già vecchia, oppure con mille turbe mentali, mille problemi esistenziali. No basta vi prego. I giovani di Obsidian lo sono davvero. Il rapporto tra Kat e Deamon è diverso dal classico tiramolla oppure io-amo-te-ma-tu-non-ami-me. Questi due litigano e di brutto anche, ciò non toglie che tra di loro ci sia attrazione è vero, ma non è forse vero che nella vita di tutti i giorni si litiga pure, ci si punzecchia, a volte ci si odia? Qua non siamo di fronte alla solita ragazzina in tempesta ormonale che che parla solo di baci e a quanto sia bello vedere i maschi che fanno ginnastica, no. Kat è sorprendente, è ironica, è impulsiva. Deamon è l'opposto. E insieme fanno i fuochi d'artificio, creando così una coppia spettacolare che rende il racconto per nulla banale. Mai.
Mi spiace solo per le compagne di scuola di Kat, troppo spesso relegate a ruoli marginali e poco interessanti.


La storia: Forse non è il massimo dell'originalità visto che ormai è stato detto tutto quanto sull'argomento però si difende bene. A modo suo crea aspettativa e suspance e invoglia la lettura per sapere che cosa succede e scoprire che cos'hanno di tanto speciale i gemelli Black (Deamon e Dee) e che cosa cercano da loro dei tipi per niente raccomandabili vestiti sempre di nero. Personalmente poi, essendo sempre stato più attratto dai vampiri, non sapevo che cosa aspettarmi da un romanzo di questo tipo, ma visto e considerato quanto poco tempo ci ho messo a leggerlo, posso dire che l'autrice ha fatto bene il suo lavoro e la storia non è male.

Il mio giudizio: Buono. Sotto più punti di vista. Un libro che mi sento davvero di consigliare per essere trasportati lontano con la mente e anche col corpo se vogliamo. La storia è piacevole e non tradisce le aspettative di genere. In Obsidian troviamo, l'amore, le feste, il rapporto coi genitori e gli amici, la sofferenza per una persona che non c'è più, il doversi allontanare da casa per un motivo serio. Ma quello che forse spicca più di tutti gli altri, più ancora dell'amore, è l'avere fiducia in noi stessi senza farsi condizionare dal giudizio degli altri. Un bel messaggio non c'è che dire, ben diverso dall'ormai inflazionato “l'amore vince sempre”, perchè in Obsidian l'amore spesso fa davvero tanto male. E vuole i suoi sacrifici. 

 E adesso? Beh non mi resta che reperire gli altri per vedere come procede la questione! Mica posso restare così a bocca asciutta!