mercoledì 4 dicembre 2013

Joyland, di Stephen King

Titolo: Joyland
Autore: Stephen king
Editore: Mondadori
Pagine: 350

Trama: Estate 1973, Heavens Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza lo ha tradito. Per dimenticare lei e guadagnare qualche dollaro, decide di accettare il lavoro in un luna park. Arrivato nel parco divertimenti, viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di personaggi: dalla stramba vedova Emmalina Shoplaw, che gli affitta una stanza, ai due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben presto inseparabili amici; dall'ultranovantenne proprietario del parco al burbero responsabile del Castello del Brivido. Ma Dev scopre anche che il luogo nasconde un terribile segreto: nel Castello, infatti, è rimasto il fantasma di una ragazza uccisa macabramente quattro anni prima. E così, mentre si guadagna il magro stipendio intrattenendo i bambini con il suo costume da mascotte, Devin dovrà anche combattere il male che minaccia Heavens Bay. E difendere la donna della quale nel frattempo si è innamorato.

La recensione: Appena concluso il libro ho tirato un sospiro. Non perchè questo libro sia eccessivamente lungo o faticoso, perchè il numero di pagine è quella media. Un sospiro perchè nonostante sia un libro del re del brivido le tematiche sono ben altre e si conclude con una bella morale.
Ambientato un un grande parco dei divertimenti, chiamato appunto "la terra della gioia", risulta parecchio suggestivo sin dalle prime pagine. Anche se esiste qualcuno che assicura il contrario, sono convinto che la maggioranza si diverte parecchio nei parchi giochi!
La storia è semplice, raccontata dal protagonista della vicenda Devin Jones, che durante le vacanze estive dall'università deicide di guadagnare qualche soldo con un lavoretto estivo.
Una storia di amicizia e di vita possiamo dire. Giunto al parco lega immediatamente con Erin e Tom, e con gran parte dei gestori delle varie attrazioni. Nella prima parte del libro le vicende non sono molte, si descrive la vita all'interno del parco e le paturnie che una ragazzo di 20 anni ha quando scopre che la ragazza di cui si è invaghito lo ha mollato per un altro. Ma lì dentro non c'è posto per la strettezza perchè come annuncia il primo giorno il proprietario del parco, il signor
La seconda parte decisamente più interessante ci fa sapere che all'interno del Castello del Brivido, l'unica attrazione al buio di tutta Joyland, quattro anni prima è stato rinvenuto il corpo di Linda Gray una giovane ragazza in visita al parco assieme a uno sconosciuto. Ecco che iniziano le ricerche per scoprire chi sia l'assassino di questa povera ragazza e delle altre vittime sparse per il paese.
L'altro grande argomento di questo libro, che contrariamente allo stile di King ha ben poco di sovrannaturale, è un grande inno alla vita. Portavoce di questo messaggio è il piccolo Mike, un ragazzino di dieci anni affetto da distrofia muscolare. Un ragazzino che vive con la madre in una grande villa in stile Vittoriano alla fine della strada dove alloggia Devin.
Un ragazzino cui è vietato fare qualsiasi cosa per paura che possa accadergli qualcosa. Immaginiamo quindi come deve sentirsi nel sentire il vocio dei ragazzini nel parco mentre si divertono coi genitori. Oppure come deve essere la sua vita di bambino di dieci anni che passa le giornate estive in giardino a guardare la madre che legge.
Ma le cose per lui cambiano quando ormai la stagione estiva è quasi alla fine, le persone vociando iniziano a tornare a casa, gli amici e colleghi tornano ai loro studi e Devin  decide invece di rimanere al parco come aiutante invernale.
Così un bel giorno, dopo aver fatto la conoscenza di Mike mentre tentava di far volare il suo acquoline (qui facile rimando alla situazione di un ragazzo in carrozzina che vuole "volare"), decide di proporre alla madre una gita al parco. E da quel momento le cose cambiano.
Il sogno di Mike di visitare il parco diventa realtà. Ecco che anche lui può camminare, anche se con grande fatica con i tutori alle gambe, per le vie di Joyland, ascoltare quella musica solo percepita fino a quel momento, mangiare pop corn e salire su alcune delle più importanti attrazioni viste solo dal cortile di casa.
Le piccole cose che in genere non vengono percepite dai normali bambini, attraverso gli occhi di Mike vengono amplificate, come l'aprirsi del grande cancello del parco, l'abbraccio caloroso della mascotte Howie, l'assaggiare  il famoso panino chiamato Cucciolotto Goloso, e poi le luci delle attrazioni pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Perchè quel giorno il parco dei divertimenti si anima solo per lui. Per un bambino piccolo, che ha già capito di non avere molta strada nel suo futuro. Un ragazzino già grande, che già si preoccupa di non far soffrire la madre quando non ci sarà più, ma ne  frattempo mantenere l'innocenza dell'infanzia.

Un ottimo romanzo che si legge con vero piacere e che consiglio caldamente. Non annoia mai ed emoziona. Molti si sono lamentati che questo romanzo esca dagli schemi. Tutti si aspettano sempre mostri e presenze sovrannaturali come nei classici, ma a parer mio un romanzo come Joyland è più apprezzabile, proprio perchè va a toccare corde che tutti noi conosciamo: l'amore per un figlio, l'amicizia, il diventare grandi, le piccole e grandi delusioni della vita. Nonostante la parte "misteriosa" della vicenda passi ad un certo punto in secondo piano e risolta sul finale a parer mio non è qualcosa di deludente, ma bensì un scelta dell'autore di dare spazio a ben altro. Spazio alle vicende della vita reale, spesso ben più gravi e "terrificanti" di qualsiasi altro fantasma.

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